Approda a Roma, dal 25 al 28 novembre, la quarta edizione di TASTE OF EXCELLENCE, l’evento dedicato al B2B del Food che riunisce in un’unica cornice produttori, chef, scuole di cucina, operatori e istituzioni.
Ideato da EXCELLENCE, l’iniziativa è dedicata quest’anno alla #FoodInnovation, concepita come innovazione ma anche come creatività nell’accostamento di eccellenze lavorate direttamente da grandi chef in performance, dialoghi e incontri in perfetto equilibrio tra tecnica ed improvvisazione.
“Taste of Excellence si pone come obiettivo primario quello di essere utile agli operatori del Settore incrementando il networking ed il business tra gli addetti ai lavori. Si presterà particolare attenzione alle performance dei grandi chef che porteranno creatività e innovazione attraverso la spettacolarizzazione del cibo tenendo quale riferimento assoluto la qualità dei contenuti” afferma Pietro Ciccotti, ideatore dell’evento.
Molte le tematiche affrontate, distribuite tra talk show interattivi con pubblico e addetti ai lavori: si parte dagli ingredienti della cucina del futuro, per parlare dell’idea di cibo perfetto; si attraverseranno i meccanismi dello Chef Star System per poi incorrere in discorsi sulle virtualità enogastronomica, a partire dall’Oste 2.0. E ancora ipotesi di come sarà lo Chef del domani e del nodale ruolo affidato al Critico Enogastronomico (Osservatore o Giudice?), analisi algoritmiche sui modelli empirici della ristorazione e ricette di donna, raccontate da rilevanti operatrici del settore con una considerevole esperienza nel mondo enogastronomico, oltre ad uno speciale approfondimento sulle innovazioni in corso nell’universo “Pizza”.
Più di un convegno dai contenuti di estrema attualità, Excellence avrà valenza di uno show che prevede anche una serie di incontri quotidiani per sviluppare – attraverso cooking show a 4 mani – ricette inedite ed esclusive, con prodotti sia territoriali sia forniti in prevalenza dalle oltre 40 aziende espositrici. Oltre 70 invece i cuochi protagonisti in scena, molti dei quali chef stellati che presenteranno direttamente sul piatto in lavorazione la propria filosofia culinaria.
Corner ulteriormente dedicato alla pura innovazione giovanile sarà quello curato da Digital Magics, azienda incubatrice di progetti digitali che presenterà particolari start up su temi eno-gastronomici atte a facilitare lo sviluppo di nuovi business tecnologici nel settore dedicato.
Spazio anche alla formazione e all’apprendistato pratico: all’interno dello spazio “Sala Arsial – Excellence Academy ” , ogni ora avranno luogo i corsi di cucina, organizzati in collaborazione con importanti scuole alberghiere per dare a tutti l’opportunità di sviluppare differenti metodologie ai fornelli.
Nell’ambito dell’evento verranno infine presentate le guide 2017 “Roma nel Piatto” e “Roma per il Goloso” a cura di La Pecora Nera editore.
Taste Of Excellence prenderà ufficialmente il via venerdì 25 novembre alle 19:00 con una serata inaugurale riservata a stampa, aziende e Istituzioni, nel corso della quale verranno consegnati importanti premi a personaggi e aziende di spicco, selezionati da Excellence e da giurie qualificate. Numerose le categorie in gara tra cui il “Premio Excellence Chef 1986 Così com’è”, dedicato a chef uomo/donna under 30, il “Premio Excellence Architecture For Food”, sulle innovazioni strutturali in cucina, il “Premio Excellence Ricetta di Donna”, alle donne dell’imprenditoria enogastronomica. Riconoscimenti speciali saranno poi quelli attribuiti da “Excellence”, da “Operation Smile”e dal portale “Agrodolce”. Nell’ambito della stessa serata la chef-sommelier Adua Villa darà vita ad uno spettacolo-reading dal titolo “Basta un bel divano”, tratto dal suo romanzo enologico di successo Vino rosso tacco 12.
All’interno di Taste of Excellence vi sarà anche un ulteriore appuntamento di beneficenza previsto domenica 27 novembre con la cena “Angel Chef Dinner” (su prenotazione) il cui ricavato sarà interamente devoluto alle borse di studio a favore delle allieve dell’Istituto Enogastronomico SafiElis di Roma.
#NextCookingLazio, #PerfectFood, #FoodInnovation, #PizzaInnovation, #foodexperience, #ristorantedelfuturo saranno alcuni degli hashtag che permetteranno a tutti i blogger e appassionati con smartphone convenuti di interagire con i singoli eventi in calendario. Per il resto, largo alle molteplici degustazioni dei prodotti di aziende selezionate all’interno della Tasting Area.
Maggiori info su: www.tasteofexcellence.it
TASTE OF EXCELLENCE: LE COSE DA SAPERE
Dal 25 al 28 novembre 2016
SET – Spazio Eventi Tirso
Via Tirso 14, Roma
Orari: 11-21
Ingresso: 20 Euro
Excellence infoline:
Tel: +39 06 43254399 –info@excellencemagazine.it
TASTE OF EXCELLENCE – IL PROGRAMMA
Venerdì 25 novembre
Press Dinner
19:00
Serata su invito per stampa e istituzioni.
Spettacolo “Basta un bel divano” con Adua Villa e cerimonia di consegna Premi Excellence 2016
Sabato 26 novembre
Excellence Lab
11:30
Convegno “L’alimentazione funzionale” organizzato da APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani del Lazio
A cura della Dr.ssa Paola Lombardini.
13:30
“Dialoghi della Cucina” – Talk Show tra Chef di ristoranti stellati
Presenta: Federica De Denaro
Perfectfood:” Gli ingredienti della cucina del futuro”
15:00
“Dialoghi della Cucina”- Talk Show tra Chef di ristoranti stellati
Presenta: Francesca Romana Barberini
“Quando finirà lo Chef Star System?”
16:30
“Dialoghi della Cucina” – Talk Show tra Chef di ristoranti stellati
Presenta: Manuela Zennaro
“L’Oste 2.0”
18:00 – 20:00
“Alla ricerca del cibo perfetto” a cura di Digital Magics
Digital Magics: Accelleratore di start up innovative
20:30
“Dialoghi della Cucina” – Talk Show #PIZZAINNOVATION
Presenta: Lorenzo Sandano
***
Ristorante del Futuro
Dalle 13:00 alle 20, ogni ora:
Food Innovation – Cooking Show a 4 mani tra Chef di ristoranti stellati
Realizzazione di una Ricetta innovativa, inedita ed esclusiva
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Excellence Academy
Dalle 11:30 alle 14,30, ogni ora:
Corso di Cucina – Scuola “A Tavola con lo Chef”
Dalle 15:30 alle 18,30, ogni ora:
Next Cooking Lazio – Cooking Show a 4 mani tra Chef del territorio
Realizzazione di una Ricetta inedita, innovativa ed esclusiva con prodotti provenienti da aziende del Territorio e realizzate da Chef laziali
19:30
Cooking Show realizzato dai cuochi di APCI Lazio con prodotti BIO
Realizzazione di una ricetta da parte di cuochi iscritti ad APCI Lazio realizzata esclusivamente con prodotti biologici
21:30
#PIZZAINNOVATION – Cooking Show a 4 mani realizzato da 2 Chef pizzaioli
Realizzazione di 2 ricette innovative, inedite ed esclusive sulla pizza
Domenica 27 novembre
Excellence Lab
11:30
Convegno a tema
13:30
Talk Show: “Ricetta di donna” – Le donne di talento si raccontano
Presenta: Chiara Giannotti
Personaggi femminili del mondo enogastronomico italiano raccontano proprie idee ed esperienze
15:00
“Dialoghi della Cucina” – Talk Show tra Chef di ristoranti stellati
Presenta: Federica De Denaro
“Come sarà lo Chef del futuro?”
16:30
“Dialoghi della Cucina” – Talk Show tra Chef di ristoranti stellati
Presenta: Agrodolce
Critico Enogastronomico: “Osservatore o Giudice”?
18:00 – 20:00
“Alla ricerca del cibo perfetto” a cura di Digital magics
***
Ristorante del Futuro
Dalle 13:00 alle 19, ogni ora:
Food Innovation – Cooking Show a 4 mani tra Chef di ristoranti stellati
Realizzazione di una Ricetta innovativa, inedita ed esclusiva
20:30
Angel Chef Dinner
Cena di beneficienza a 4 mani
***
Excellence Academy
Dalle 11:30 alle 14,30, ogni ora
Corso di Cucina – Scuola “Boscolo Etoile Academy”
Dalle 15:30 alle 18,30, ogni ora
Next Cooking Lazio – Cooking Show a 4 mani tra Chef del territorio
Realizzazione di una Ricetta inedita, innovativa ed esclusiva con prodotti provenienti da aziende del Territorio e realizzate da Chef laziali
19:30
Cooking Show realizzato dai cuochi di APCI Lazio con prodotti BIO
Realizzazione di una ricetta da parte di cuochi iscritti ad APCI Lazio realizzata esclusivamente con prodotti biologici
Lunedì 28 novembre
Excellence Lab
11:30
Presentazione Guide “Roma nel Piatto” ed. 2017 e “Roma per il Goloso” ed. 2017
A cura de La Pecora Nera Editore
13:30
“I Dialoghi della Cucina” – Talk Show
Presenta: Cristina Bowerman
“Gli algoritmi della ristorazione – Esistono modelli empirici nella ristorazione?”
15:00
Seminario “Storia della gastronomia dal Rinascimento ad oggi”
a cura di Rossano Boscolo, fondatore del museo della cucina e del Libro Antico di Gastronomia.
16:00
Presentazione “Intrecci”
A cura di e con: Dominga Cotarella
17:00 – 19:00
“Alla ricerca del cibo perfetto” a cura di Digital Magics
Digital Magics: Accelleratore di start up innovative
***
Ristorante del Futuro
12:30
“La Pecora Nera Editore”: Degustazione prodotti
14:00
Perfect Food – Cooking Show a 4 mani
Dalle 15:00 alle 17:00, ogni ora
Food Innovation – Cooking Show a 4 mani tra Chef di ristoranti stellati
Realizzazione di una Ricetta innovativa, inedita ed esclusiva
18:00
Perfect Food – Cooking Show a 4 mani
***
Excellence Academy
Dalle 11:30 alle 14:30, ogni ora
Corso di Cucina – Scuola “Boscolo Etoile Academy”
Dalle 15:30 alle 18:30, ogni ora
Next Cooking Lazio – Cooking Show a 4 mani tra Chef del territorio
Realizzazione di una Ricetta inedita, innovativa ed esclusiva con prodotti provenienti da aziende del Territorio e realizzate da Chef laziali
19:30
Cooking Show realizzato dai cuochi di APCI Lazio con prodotti BIO
Realizzazione di una ricetta da parte di cuochi iscritti ad APCI Lazio realizzata esclusivamente con prodotti biologici
GLI CHEF
Micaela Di Cola
Mikychef (Roma)
Micaela Di Colala nome d’arte Mikychef è nata a Roma la passione per la cucina è indubbiamente un gene di famiglia. Il suo talento ed il desiderio di sperimentare, l’hanno portata lontano dalla capitale. Oggi è un Executive Chef tra Roma, Milano, Parigi, Saint Tropez e Bangkok.
Accanto all’arte per la cucina Micaela unisce l’esperienza imprenditoriale : ha collaborato con volti noti della cucina e per programmi TV.
Ama sperimentare portando con se tutto quello che la sua famiglia di ristoratori le ha insegnato. Consulente per start-up di ristoranti, home economist per pubblicità, cinema, tv La sua nascita come chef avviene nella tradizione romana, ma poi ha voluto seguire il suo
istinto ed occuparsi di cucina a 360 gradi. La sua base di partenza è sempre la tradizione, ma quello che la differenzia e caratterizza è la ricerca dei prodotti ed ingredienti di prima qualità, privilegiando le ricchezze del territorio.
Giovanni Cappelli
Le Tamerici (Roma)
Giovanni Cappelli chef intraprendente, eclettico e passionale ha girato l’Italia alla ricerca di esperienze culinarie autentiche che ha interpretato per il suo Ristorante “Le Tamerici”. Nella sua cucina ama sperimentare ma allo stesso tempo rispetta le tradizioni culinarie. Dictat per la sua cucina sono l’attenzione sulla freschezza e sulla qualità degli ingredienti, sulle rapide cotture e sull’armonia di colore e sapore. Da un anno ha aperto Kitchen Accademy.
Fabrizio Sepe
Le Tre Zucche (Roma)
Lo chef Sepe amante della cucina fin da piccolo inizia a quattordici anni la scuola alberghiera e contemporaneamente lavora per l’hotel Palatino a piazza Cavour. Da sempre restio a rimanere a Roma comincia a viaggiare, va da Zurigo ad Hong Kong per poi ritornare in Italia , a Montalcino ed infine approda a Roma dove apre il suo ristorante Le Tre Zucche. Lo chef durante le sue esperienze lavorative è riuscito ha captare da chi lo circondava tutti i segreti del mestiere. La sua cucina propone piatti semplici e raffinati ma allo stesso tempo innovativi e sperimentali.
La passione per la cucina lo ha portato a vestire i panni dell’insegnante all’Italian Chef Accademy.
Andrea Dolciotti
Pigneto 1870 (Roma)
Classe 1977, nato a Cagliari porta dentro di sé tutto il calore e la passione di una delle isole più belle al mondo.
L’amore per il cibo lo eredita dal padre, ma sono la determinazione e lo studio a portarlo a collaborare con numerosi ristoranti romani, italiani ed anche europei. Da chef e consulente attraversa l’Italia dal Nord al Sud, poi la Francia ed anche la sua fredda ed amata Russia, dove segue diversi progetti di ristorazione ed insegnamento.
Andrea affronta la cucina e la materia prima con conoscenza e cultura, rispetta la stagionalità ed esalta i veri sapori e profumi delle pietanze, sfrutta la storicità e la tradizione per incrementare il risultato finale di un piatto, lo destruttura e lo ricrea attenendosi alle reali consistenze del cibo, oppure ne estrae l’anima per esaltarne le caratteristiche.
Laura Marciani
Ristorante degli Angeli (Rieti)
Nata praticamente dentro una pentola non mi sono mai allontanata da questo mondo.
Mi è stato trasmesso inizialmente tutto dal mio amatissimo Padre , grande uomo in tutto
nel vero senso della parola !!!!
Poi ho frequentato la scuola e ancora oggi non ho smesso di studiare.
Quello che cerco di mettere nel piatto non è altro che la mia vita.
La somma di amore, passione, desideri, tristezza e grandi dolori, il tutto miscelato da armonia,
gusto e piacere al palato.
Oggi insieme ai miei fratelli Mauro e Marco mia mamma, mio marito Sergio e mia cognata
Marilena gestiamo con Cuore quello che è stato da sempre il sogno di mio Padre.
“Il Paradiso degli Angeli”.
Andrea Viola
San Giorgio (Maccarese – Roma)
Classe 1980, Andrea Viola è nato a Maccarese, inizia a lavorare in cucina con Renatone Salvatori presso il Puntarossa; fa qualche esperienza come primo chef in diversi ristoranti e , durante dei corsi di aggiornamento al Gambero Rosso, incontra Giulio Terrinoni, che influirà in modo decisivo nella sua formazione. Approda quindi prima al Convivio ed infine ad Acquolina hostaria, dove rimane come secondo chef fino alla nascita della figlia Anita. Nell’Ottobre 2015 rileva insieme alla moglie Noemi ed al socio Valerio il Ristorante San Giorgio.
Ornella De Felice
Coromandel (Roma)
Ornella De felice, classe ’76, inizia a cucinare quasi per gioco nei ristoranti della provincia da cui proviene, Nettuno. Dopo una laurea in Sociologia, e varie altre esperienze lavorative nel settore enogastronomico, decide di lasciare il paese per intraprendere finalmente un percorso professionale a Roma. Qui inizia in un ristorante allora promessa stella Michelin, “Jolanda” sotto la direzione dello Chef Davide Canetti. Dopo altre esperienze nei ristoranti della capitale, approda a Coromandel, un angolo di paradiso alle spalle di Piazza Navona. Dopo un anno e mezzo , la proprietaria Katia Minniti le affida la gestione dell’intera cucina. Determinante nella sua carriera da quel momento in poi è stato un training accanto alla Chef Cristina Bowerman che rimarrà sempre la sua più importante mentore.
Da tre anni , gestisce il lavoro della cucina tra sperimentazione e attenzione alla tradizione territoriale, mai dimenticando le sue origini . Passione, dedizione ed etica sono i comandamenti principali per chi come lei, pensa al suo lavoro come ad una vera e propria vocazione.
Pasquale Torrente
Al Convento (Cetara – SA)
Da Cetara, Pasquale si sta facendo largo anche a Roma, con la sua friggitoria all’interno di Eataly, gestita con il figlio Gaetano. Nella cucina di Pasquale Torrente il pesce la fa da padrone, in particolare la frittura di paranza, il fritto senza spine, le alici di Cetara fritte. La cuopperia del Convento è l’esaltazione della tradizione partenopea della frittura.
Ad innamorarsi dei suoi piatti il patron in persona di Eataly, Oscar Farinetti, che ha portato nella Capitale i suoi prodotti del mare preparati con semplicità e rispetto delle tradizioni. Grazie alla sua passione per la cucina di altissima qualità, Pasquale, forte anche del sostegno sempre presente della moglie Raffaella, ha realizzato così il sogno di cucinare da Eataly, ma non solo. Appassionato viaggiatore, è arrivato fino al lontano paese arabo di Dubai.
Perchè con la passione e la voglia di vedere realizzati i proprio sogni, ci confida il “Re delle alici”, niente è impossibile. Anche partire da Cetara alla conquista delle cucine del mondo.
Nikita Sergeev
L’Arcade (Porto San Giorgio – FM)
Nikita Sergeev è nato nel 1989 in Russia.
Dopo la laurea in scienze politiche Nikita decide di trasferirsi in Italia per frequentare l’importante scuola di cucina Alma (La scuola dello chef Marchesi).
Nikita, che è sempre stato affascinato dalla cucina italiana decide, nell’aprile 2013, di aprire, insieme a sua madre, il suo ristorante Arcade nell’amata città di Porto San Giorgio nelle Marche.
Dal momento in cui ha aperto il suo ristorante, Nikita ha iniziato ad approfondire le sue competenze enologiche e, oggi, il suo ristorante possiede oltre 400 differenti etichette.
Nel 2015 Nikita viene eletto chef Emergente e di recente ha preso parte a diversi programmi tv di cucina.
Semplicità, uso di pochi ingredienti, alta qualità, tradizione ed equilibrio sono tutti elementi alla base della cucina di Nikita.
Il menù che oggi propone lo chef è ad ispirazione libera che significa comprare, giorno per giorno, sempre e solo ingredienti freschi.
Alfonso Crisci
Taverna Vesuviana (Napoli)
La storia dello chef inizia a quattordici anni quando capisce che la cucina è il suo habitat naturale, luogo in cui può esprimere la sua passione e la sua creatività. La sua avventura è cominciata tra i banchi della scuola alberghiera e le esperienze all’estero, un cammino che, piatto dopo piatto, lo ha portato oggi a mettere le basi per realizzare il sogno della sua vita .
Apre la Taverna Vesuviana seguendo le orme di Fulvio Pierangelini, chef tristellato, icona della gastronomia italiana, patron del celebre ristorante il Gambero Rosso. Lo chef Crisci ha una sfida quella di far incontrare palati tradizionali con una cucina che combina geometrie ardite e una tavolozza dai colori brillanti per un risultato elegante e mai scontato.
Rino Duca
Al Grano di Pepe – Ravarino (MO)
Lo chef Rino Duca, è originario di Leonforte, nel cuore della Sicilia. Si traferisce a Palermo con la famiglia ad appena un anno, è qui che da ragazzo inizia a sua passione per la cucina tra i colori e gli odori del mercato di Ballarò.
Si trasferisce nel 1992 a Modena dove concretizza la spinta verso la ristorazione, parallelamente al mestiere di educatore.
Nel 2008 apre la sua Osteria Il Grano di Pepe, la sua curiosità e il desiderio di acquisire la tecnica per esprimere la sua creatività in cucina lo portano prima a Senigallia, nella cucina di Mauro Uliassi e successivamente ad Alba con Enrico Crippa.
Roberto Campitelli
Osteria di Monteverde (Roma)
Nato nel 1982 a Roma, fin da bambino è molto curioso ed ama mangiare di tutto. Si è diplomato all’IPSSAR di Tor Carbone nel 2000. Ma già dal secondo anno delle superiori lavora dal centro al nord Italia, come commis di cucina. Finita la scuola camincia a lavorare presso alcuni grand hotel della capitale, per poi girare per la Francia , Argentina, Germania e Stati Uniti. Fino al 2010 quando apre il ristorante l’Osteria di Monteverde insieme al suo socio Fabio Tenderini. Lo chef ama la cucina fatta con prodotti provenienti dal mercato rionale e strettamente territoriali.
Federico Prodon
A Tavola con lo chef (Roma)
Classe 1973, nasce a Roma e dopo aver conseguito il diploma in Ragioneria comincia a lavorare nel settore assicurativo nel 2005 apre la GENERAL RISK BROKER SRL. . La sua passione per la cucina ed in particolare per la pasticceria affiancano sempre di più la sua professione. Metodico e preciso, la pasticceria è per Federico una sfida con se stesso. Ama sperimentare e cimentarsi in dolci sempre nuovi e più difficili che devono risultare buoni al gusto ma anche piacevoli alla vista. Partecipa a corsi professionali , approfondisce la sua conoscenza con pasticceri di livello e studiando testi del settore.
Nel 2014 partecipa al programma televisivo Bake Off Italia, dove si posizione terzo. Ama insegnare, ed inizia ad organizzare corsi per bambini dove riesce a trasmettere la sua passione per la pasticceria.
Arcangelo Dandini
L’Arcangelo (Roma)
Classe 1962, romano dei Castelli, Arcangelo Dandini è la quarta generazione di una stirpe di ristoratori devota al buono e alla cucina di tradizione capitolina. Ha lavorato al fianco di Aimo Moroni a Milano, tappa fondamentale del suo percorso formativo perché gli ha consentito di apprendere il vero significato di ingrediente di assoluta qualità. Tutto questo è evidente ancora oggi, nei piatti che hanno marcato il suo percorso come l’amatriciana, la cacio e pepe, la carbonara, la gricia, le paste fresche.
È padrone di casa dell’Arcangelo a Roma ha scritto un libro sulla cucina ebraica romanesca che è la sua passione. Da poco ha inaugurato il Supplizio a via dei Banchi Vecchi, dedicato allo street food di qualità.
Faby Scarica
Villa Chiara Orto e Cucina (Vico Equense – NA)
Ha solo 27 anni ma ha già fatto un percorso straordinario. La sua avventura nel mondo della cucina è iniziata dopo la maturità classica, ha frequentato l’ALMA, che le ha dato le basi per lavorare nelle cucine di Gennaro Esposito, al Quisisana sotto gli occhi dello Chef Stefano Mazzone e al Don Alfonso. Tra un’esperienza e l’altra ha arricchito il suo bagaglio con alcuni stage da Enrico Crippa o da Cristina Bowerman, o ancora ha accompagnato il Maestro Pasticciere Gianluca Fusto. La sua ultima esperienza si è risolta al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento dove era la responsabile di pasticceria del ristorante. Da poco è entrata a far parte dell’ Ambasciata del Gusto insieme a Carlo Cracco. Adesso Faby, come lo chef ama farsi chiamare, si è lanciata in una nuova avventura. Ha aperto un casale immerso nel verde grazie all’aiuto di Arturo Scarfato, Villa Chiara Orto e Cucina a Vico Equense , dove propone una cucina semplice ma mai banale. .
Stefano Marzetti
Mirabelle (Roma)
Nasce a Roma, città che connoterà la sua formazione solo più tardi. Inizia infatti giovanissimo affiancando la pratica allo studio, lavora per diverse stagioni presso il famoso “Forte Village” nella provincia di Cagliari.
Terminati gli studi prosegue il suo percorso formativo in diversi ristoranti e alberghi della Capitale tra cui “La Pergola” del “Rome Cavalieri” e “Il Convivio”.
Nel 1999 gli viene offerto il ruolo di Sous Chef presso il Relais “Villa Arceno” e il Relais et Châteaux “Borgo San Felice” (1 stella Michelin) per poi tornare a Roma dove inizierà un lungo percorso lavorativo al ristorante “Antico Arco” che lo porterà fino alla carica di Chef Executive. Sempre curioso e desideroso di apprendere, lavora e frequenta numerosi corsi al fine di continuare a crescere professionalmente.
Nel 2007 inizia la sua avventura presso il ristorante “Mirabelle” diretto dal signor Bruno Borghesi, affiancando il precedente Chef Executive Giuseppe Sestito.
In seguito a questa fruttuosa collaborazione durata cinque anni arriva il recente passaggio di testimone nel segno della passione e della creatività che contraddistinguono chi ama quest’arte e può esprimerla in un contesto così unico.
Adriano Baldassarre
Il Tordo Matto (Roma)
Romano di nascita ma abruzzese d’origine dopo l’alberghiero si trasferisce a Londra dove lavora con Giorgio Locatelli per diversi anni poi torna in Italia e diventa sous chef di Antonello Colonna. Nel 2004 apre il suo “Tordo Matto” nella provincia di romana con cui giunge alla stella Michelin nel 2007, anno in cui entra a far parte dell’associazione JRE.
Dopo qualche anno apre “Vallefredda Resort” per Antonello Colonna dove in pochi mesi giunge alla stella Michelin.
In seguito si trasferisce in India per due anni dove lavora come executive chef per il ristorante “Vetro” di “Oberoi Hotel” a Mumbai.
Nonostante l’amore per l’india lo chef ritorna in Italia e nel febbraio del 2016 riapre il “ Tordo Matto”.
Gianfranco Pascucci
Pascucci al Porticciolo (Fiumicino – RM)
Gianfranco Pascucci, 43 anni, chef autodidatta. Ha condensato la sua esperienza nel ristorante Pascucci al Porticciolo a Fiumicino. La sua cucina parte dalla ricerca delle materie prime e del pescato del giorno, si è evoluta nel corso degli anni grazie alle più moderne tecniche di cucina. Lo chef ha ottenuto la sua prima stella Michelin nel 2012 ha due forchette nella Guida del Gambero Rosso e 15,5/20 sulla Guida Ristoranti L’Espresso. Insieme alla moglie Gianfranco Pascucci ha intrapreso uno dei progetti più importanti, rilevare il primo locale appartenuto alla famiglia, Isola Sacra. Il progetto è quello di valorizzare al massimo le risorse che il mare e l’entroterra del comune offrono.
Oggi sono impegnati a vivere il loro terzo periodo segnato dalla nuova stella Michelin.
Katia Maccari
I Salotti (Chiusi – SI)
Classe 1976, nata a Montepulciano, Katia Maccari è la guida e l’anima del ristorante “ I Salotti” del Patriarca, che da anni si fregia della stella Michelin. A soli vent’anni Katia comincia a gestire una trattoria con due amici e qui si avvicina alla cucina e alla tradizione toscana. Nel 2003 comincia a lavorare nell’azienda di famiglia, Villa il Patriarca, e capisce che a cucina è la passione della sua vita e così cominciano gli anni più intensi e più belli della sua vita. La filosofia del suo ristorante è quello di mantenere in tatto il sapore delle materie prime della campagna senese in piatti nuovi e sorprendenti.
Nel 2015 è stata nominata Ambassador WE- Women For Expo- EXPO Milano 2015.
Angelo Troiani
Il Convivio (Roma)
Marchigiano d’origine, Angelo vive e lavora a Roma da circa 20 anni, da sempre appassionato di cucina si è diplomato all’Istituto Professionale Alberghiero di Stato a San Benedetto del Tronto, da subito entra nel mondo del lavoro, maturando esperienze nei ristoranti stellati come “Le Jardin” e “Il Trigabolo”.
Nel 1990 diventa chef e titolare del ristorante “Petrucci” e successivamente del “Circolo Ippico” di Roma. Lo stesso anno fonda, insieme ai fratelli Massimo e Giuseppe, “Il Convivio”, ristorante rinomato nella Capitale da oltre un ventennio e ampiamente elogiato dalle guide enogastronomiche, come quella Michelin grazie alla quale detiene la prestigiosa stella dal ’93.
Nel 2005 apre insieme allo Chef Giulio Terrinoni “Aquolina” ristorante di pesce che ottiene fin da subito eccellenti risultati, vincendo una stella Michelin nel 2008.
I piatti dello Chef Troiani uniscono tradizione e modernità che rispecchiano il contesto enogastronomico , culturale e territoriale in cui lo chef è cresciuto professionalmente.
Troiani è Direttore Didattico e docente nei corsi amatoriali e professionali della sua scuola di cucina, Coquis – Ateneo Italiano della Cucina.
Andrea Ribaldone
I Due Buoi (Alessandria)
Piemontese doc, Andrea Ribaldone dopo un’importante esperienza in Francia, nel ristorante Lucas Carton del celebre chef Alain Senderens, inizia un percorso di ricerca della qualità̀ ottenendo, al ristorante La Fermata, nel 2003, la sua prima Stella Michelin. Nel 2012, è executive chef di EatalyTokyo, poi, nel 2014, fonda ARCO srl, società di consulenza e apre I Due Buoi a Alessandria, quello che considera il suo ristorante, premiato con la Stella Michelin nel dicembre 2015, ristorante gastronomico che cerca una cucina con strutture visive e gustative di forti acidità e contrasti. I Due Buoi sono oggi un laboratorio di ricerca dove crescono nuovi chef, si inventano quotidianamente nuovi piatti e si sperimentano soluzioni gastronomiche innovative con l’obiettivo di incalzare sempre di più le capacità intellettuali dei commensali del ristorante. Nel 2015, guida per tutto il periodo di Expo Milano il ristorante Identità Expo San Pellegrino in collaborazione con Magenta Bureau. Collabora come Food & Beverage Director con JSH Hotels Collection e coordina in collaborazione con Domenico Schingaro i sei ristoranti di Borgo Egnazia in Puglia, tra i migliori luoghi di ospitalità in Italia.
Alberto Colacchio
Al 59 Ristorante (Roma)
Romano di nascita, classe 1976, Alberto Colacchio ha da sempre coltivato una grande passione per la cucina che è iniziata fin da bambino, quando mescolare gli ingredienti per creare fantasiosi piatti era un’attività ludica condivisa con il padre. Gioco che poi in età adulta è diventato professione: dopo la Maturità Scientifica (a cui si sono accompagnati e poi seguiti altri percorsi importanti come gli studi di pianoforte e vari anni di pratica di karate a livello agonistico) la prima esperienza fondamentale in cucina è stata dal 2002 al 2009 in qualità di Cuoco Responsabile presso il Comando Regionale Veneto a Venezia e Personal Chef del Generale di Brigata Comandante della Regione Veneto.
La grande svolta -ed il ritorno a Roma- è datata 2011 con la frequentazione del corso di Alta Cucina presso “Italian Genius Academy” a Roma, dove Alberto è poi tornato nel 2012 stavolta in qualità di docente; sempre nel 2012 è datata la sua partecipazione al celebre programma televisivo di Rai Uno “La prova del Cuoco” e la docenza presso la scuola di cucina “Mediterraneum” a Roma.
Nel 2013 è avvenuta la partecipazione al programma di Rai Uno “La terra dei cuochi” in qualità di Chef di Produzione, dove Alberto ha fornito la sua consulenza in qualità di responsabile della selezione dei candidati e della valutazione tecnico-gastronomica degli stessi per la preparazione dei piatti.
Dal 2014 Alberto Colacchio è al timone del ristorante “AL 59” a Roma, nei pressi di Piazza del Popolo: è qui che egli sta portando avanti la sua personale filosofia gastronomica imperniata su una cucina grintosa, seducente e dall’anima italiana contemporanea che parte dall’individuazione rigorosa delle materie prime per ricercare costantemente l’innovazione e nuove prospettive. All’attività di Chef Patron Alberto Colacchio affianca da anni quella di consulente sia in Italia che all’Estero.
Maximiliano Cotilli
Satricvum (Latina)
- MaximilianoCotilli nasce a Roma.
- Diploma di Maturita’ di Tecnico delle Attivita’ Alberghiere – settore Cucina conseguito a Roma, dove approccia il mondo del lavoro.
- Valigie e volonta’ di apprendere il suo mestiere lo accompagnano all’estero. Vola alla volta di Monaco di Baviera dove fortunatamente si ritrova in un ristorante che ai tempi collaborava con Heinz Winkler….e qui l’alta cucina lo rapisce!Da allora comincia un percorso formativo fattodi estenuanti ore di lavoro, rigore e creativita’, alla continua ricerca di placare la sua “fame” di conoscenza.
- Arriva a Londra. Partecipa subito all’apertura di Teca, insieme allo staff di Stefano Cavallini at the Halkin Hotel, unica stella michelin italiana in citta’.Quindi passa per l’Harris Bar sotto la guida di Alberico Penati e da li’ alla scuola classica francese presso L’Oranger di Gordon Ramsay (una stella michelin). L’anno successivo vuole approfondire la cucina moderna britannica percio’ va a lavorare al The Square (2 stelle michelin) per Philip Howard, dove conosce e lavora al fianco di Shane Osborn e Brett Graham. Prosegue un breve periodo nella cucina francese ancor piu’ classica al WatersideInn di Michel Roux (3 stelle michelin). Fa’ poi ritorno all’Oranger come sous-chef di Kamel Benhamar.
- A 28 anni prima esperienza da chef di cucina, cura l’apertura del suo primo ristorante per il gruppo A-Z Restaurants, sempre in Londra.
- Prima esperienza da head chef fuori dall’Europa, apre il suo ristorante gourmet all’ottavo piano del Kempinski di Mumbai.
- Torna in Italia per seguire il progetto personale di apertura di Satricvm a Le Ferriere. Nel frattempo e’ occupato presso il Sofitel di Roma come Executive Chef.
- Satricvmapre.
Scelte difficili, spesso controcorrente ma portate avanti con determinazione e coerenza, spinto dalla passione, quella vera, per un mestiere che considera ricerca, impegno, dedizione, vita.
Novembre 2006. Alma Viva AwardGiovani talenti,Colorno (Parma)
Scelto e premiato da Gualtiero Marchesi fra i 10 migliori giovani chefs italiani nel mondo, partecipando al concorso sul corretto uso dell’olio extravergine di oliva con il piatto BRUS’KET’TA – originale rivisitazione della bruschetta, omaggio al monovarietale di Sonnino e al Pane di Genzano.
Davide Del Duca
Osteria Fernanda (Roma)
La mia carriera professionale
Sono nato a Ponte Corvo in provincia di Frosinone, in una famiglia numerosa, sono il secondo di 4 fratelli. La passione per la cucina deriva da mia nonna materna, tutte le domeniche era una gran festa a casa sua .
Lei mi coinvolgeva sempre quando cucinava e piano piano mi sono innamorato della cucina
Ho iniziato a lavorare come commis di cucina giovanissimo, a soli 15 anni, perché la passione per la cucina era fortissima.
Nel 2001 ho fatto uno stage presso il Grand Hotel Palace in via Veneto a Roma con lo chef Alessandro Circiello.
Mi sono diplomato all’Ipssar di Rieti nel 2002.
Da ottobre 2002 a settembre 2004 ho lavorato al Red, all’Auditorium di Roma, con lo chef Angelo Troiani, prima come capo partita dei primi e poi come sous chef. Questa è stata la mia prima esperienza in una cucina di un ristorante per grandi numeri: qui ho capito veramente cosa vuol dire lavorare in una brigata e ho imparato l’importanza dell’utilizzo della tecnica in cucina.
Da ottobre 2004 fino a luglio 2005 ho fatto il capo partita di antipasti e pasticceria nel ristorante Il Vesta a Tivoli con lo chef Gabriele Terralavoro.
Da agosto 2005 ad agosto 2006 sono stato chef presso l’Osteria di Corso Francia a Roma. Nel settembre del 2006 sono entrato a lavorare come chef all’Osteria Fernanda di Roma, ma ho continuato a fare stage presso cucine di chef importanti per approfondire le mie conoscenze tecniche e migliorare la mia professionalità.
Per due anni, dal 2006 al 2008, ho collaborato con Cristina Bowerman al suo ristorante Glass di Roma.
Da novembre 2008 a giugno 2009 ho fatto uno stage al ristorante Tordo Matto a Zagarolo, con lo chef Adriano Baldassarre, grande conoscitore delle materie prime e delle tecniche più avanzate. Per me questa è stata un’altra tappa fondamentale della mia crescita professionale: con Baldassarre ho appreso la vera cucina di territorio e la capacità di saperla reinterpretare con uno stile moderno.
Nel marzo del 2010 ho realizzato un obiettivo fondamentale: sono diventato socio al 50% con Andrea Marini di Osteria Fernanda.
Nel novembre 2014 ho vinto il concorso Premio Birra Moretti Gran Cru, con il : cappelletto farcito di birra Moretti Gran Cru, con spuma di parmigiano funghi, foie gras e con il dessert Spuma d’aglio nero, gelato di birra La Rossa Moretti, bucce di tubero fritte e crumble al cioccolato.
La mia cucina
La mia idea di ristorazione è: cucina creativa alla portata di tutti.
A Roma con L’Osteria Fernanda siamo stati tra i primi a proporre una cucina elaborata a prezzi sostenibili.
All’inizio lavoravamo quasi tutto a mano, utilizzando pochi strumenti. I cambiamenti sono stati progressivi e graduali, in linea con il mio percorso professionale.
Adesso la cucina è molto tecnica: i piatti sono essenziali, fatti con grandi materie prime, creati per sottrazione.
Gli ingredienti sono selezionati con cura: utilizzo diversi prodotti del territorio, carni da filiera corta, tranne che per la pluma di maiale iberico, comunque di provenienza certa e regolamentata.
Faccio largo uso di erbe aromatiche e di spezie anche esotiche, per esaltare gli altri ingredienti e creare interessanti contrasti gustativi, perseguendo sempre l’equilibrio gustativo.
Negli ultimi tempi mi sto impegnando a ridisegnare i piatti delle origini: le ricette della tradizione ciociara, la mia terra, come il peperone abbottonato, un peperone ripieno di carne, che io ho riproposto riducendo in foglie i peperoni di Pontecorvo Dop, come se fossero alghe da sushi, e poi avvolgendole intorno alla carne macinata, a cui ho accompagnato la polvere di aglio e un sorbetto di peperone ed erbe aromatiche.
Gli obiettivi futuri
Il mio futuro è la “nuova” Osteria Fernanda.
Un nuovo locale: con un’ampia cucina rialzata dove poter lavorare sempre meglio, e ambienti spaziosi per i tavoli, in modo da poter offrire sempre maggiore attenzione ai clienti, con una linea che non superi i 40 coperti.
Il mio obiettivo è continuare a crescere professionalmente e ottenere i riconoscimenti del pubblico e della critica gastronomica.
Giuseppe Mancino
Il Piccolo Principe (Viareggio – LU)
Nasce a Sarno nel 1981, inizia l’attività professionale in prestigiosi alberghi e ristoranti, fino ad approdare nel 2005 al Grand Hotel Principe di Piemonte come Chef del ristorante “Il Piccolo Principe”. Qui ottiene importanti riconoscimenti e citazioni nelle più prestigiose guide tra le quali il Gambero Rosso e l’Espresso, fino a conseguire la seconda Stella Michelin nel 2015. Giuseppe è amante della cucina creativa, ma allo stesso tempo classica che non alteri i sapori dei prodotti. Come punto di riferimento professionale si ispira al famoso Chef Alain Ducasse.
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Daniele Usai
Il Tino (Fiumicino – Roma)
Nato ad Ostia Lido nel 1977, sono stato fin da piccolo affascinato dalla cucina, avendo avuto come prime maestre mia nonna e mia madre, entrambe cuoche eccelse.
Ho mosso i miei primi passi nelle cucine di alcuni ristoranti locali, mentre terminavo gli studi di ragioneria. Appena finita scuola sono partito per Londra ed ho avuto la fortuna di passare 1 anno nella cucina di Antonio Carluccio al “Neal street restaurant”. Tornato in Italia ho lavorato per 3 anni al “Dukes” di Roma, dove ho appreso molto per quanto riguarda la gestione di una cucina, e dove ho conosciuto Claudio Bronzi, mio attuale socio al Tino. Terminata questa esperienza avevo fame di crescere tecnicamente, e tra le varie esperienze che ho fatto, le più significative, sono state i due anni passati alle “Terrazze dell’hotel Eden” con lo chef Enrico Derflingher e lo Stage all “Albereta” di Gualtiero Marchesi. Durante tutto questo periodo, quando potevo, ho dedicato tempo frequentando corsi specifici di formazione presso alcune scuole di cucina come “L’Etoile” di Chioggia, ed ho conseguito il diploma da Sommelier all’AIS di Roma. Nel 2006 finalmente io e Claudio abbiamo rilevato la nostra Attività, il Tino di Ostia. Entrati a far parte dell associazione jre Italia nel 2011. Stella Michelin nella guida 2015.
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Fabio Pecelli
Chef (Roma)
Nato a Roma il 23 Febbraio del 1988.
La sua esperienza nel mondo della cucina inizia davvero precocemente. Infatti, già all’età di 15 anni lavora come cuoco in un Tennis Club romano dove si occupa della ristorazione per eventi sportivi.
Da subito sente lo slancio per questo mestiere e ne subisce il fascino, tanto da approdare dal re della cucina moderna del momento: Niko Romito. Con lui vive un percorso che durerà un anno, e che terminerà con l’arrivo all’Hotel De Russie, luogo in cui maturerà una preziosa esperienza lunga due anni. Non paco della voglia di imparare e in pieno movimento creativo, decide di proporsi al Giuda Ballerino dove lavorerà come Secondo Chef per cinque anni (in questi anni il Giuda otterrà anche l’importante Stella Michelin). Sempre alla ricerca di nuovi modi di interpretare e reinterpretare tradizione e modernità, Pecelli viene accolto nelle cucine dello Chef Romano Riccardo Di Giacinto. Qui acquisirà l’importante competenza relativa all’organizzazione e alla gestione della cucina, conoscenza che gli risulterà indispensabile per il ruolo che andrà a ricoprire di lì a poco presso il Pastificio San Lorenzo. Qui Fabio raccoglie ciò che ha seminato e dà libero spazio alle sue idee, personalizzando lo stile e maturandolo grazie al contatto con un ambiente variegato che gli chiederà elasticità nella proposta, innovazione continua ma anche affidabilità.
Oggi l’attività lavorativa dello Chef si arricchisce anche di contatti trasversali come la collaborazione con un importante azienda leader (Iacobucci hf) nel settore aereo per la preparazione di cibi da consumare in alta quota, le lezioni di cucina presso l’Ateneo della Cucina COQUIS ,la scuola di Angelo Troiani e il lavoro di consulenza a 360 gradi per la gastronomia, ultimamente conduce anche una rubrica su tele radiopiù of.
Non manca mai di menzionare tutti i suoi maestri, Pecelli, ricordandone l’importante valore che hanno avuto nella sua formazione, umana e professionale, con particolare riguardo a Enrico Camelio, primo fra tutti.
Un grazie esclusivo e fondamentale va alla sua instancabile squadra, Stefano Patelli, Marco Pansarella, Luca Cianti, Eugenio Santangelo, Antonio Cosmai, senza i quali tutte le fatiche non sarebbero sopportabili.
La sua è una cucina di pancia che vuole emozionare con i sapori ma anche stupire con la presentazione dei piatti. Basandosi sulle radici della sua cultura culinaria, sulle ricette più tradizionali e soprattutto sui suoi ricordi gastronomici prendono vita piatti come il Sandwich di baccalà, peperoni e caffè, la Simmenthal di polpo e patate, il tortello alla carbonara, l’After eight e molti altri.
Una frase per indicare il suo lavoro? “Scomponiamo la tradizione per ricrearla a modo nostro!”.
Un domani il giovane chef vorrebbe mettersi sempre più in discussione dirigendo più ristoranti e portando avanti il suo pensiero e la sua filosofia gastronomica: “Non è l’ingrediente raro e costoso che rende unico il piatto, ma le mani preziose e la creatività dello chef che lo prepara”.
Marco Claroni
Osteria dell’Orologio (Roma)
La storia di Marco inizia così, per gioco, imparando dalla madre, ottima cuoca e sfamando amici affamati. Dopo il liceo frequenta un corso alla F.I.C. cui seguiranno impegnativi stage presso “Boscolo Hotel”, “Hilton”, “Pasticceria Dolcemente” ed esperienze lavorative presso i noti ristoranti di Fiumicino.
Ma la certezza di voler proprio fare lo chef arriva con Antonio Chiappini ai “Tre Bicchieri”, ristorante di Ostia, al fianco del quale trascorre quattro anni memorabili; è grazie a lui che esplode la sua dilagante passione. Decide così di lanciarsi in una
nuova avventura che oggi si chiama “Osteria dell’Orologio” a Fiumicino, dove Marco propone una cucina tradizionale di mare caratterizzata da spunti di creatività.
Marco ama rispettare l’identità dei prodotti scelti tendendo a valorizzare i Sapori della cucina mediterranea; anche se i suoi viaggi in Oriente l’hanno spinto a maturare numerosi abbinamenti poco nostrani facendo entrare in gioco spezie, tuberi ed erbe aromatiche dai sapori pungenti.
Attualmente è anche docente presso la scuola di cucina “A tavola con lo chef” nei corsi professionali ed amatoriali.
Iside De Cesare
La Parolina (Treviano – VT)
Iside Maria De Cesare nata a Roma nel 1973 dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive ad ingegneria, sostiene alcuni esami e contemporaneamente inizia a lavorare nelle cucine prima in un ristorante stagionale aperto insieme alle sorelle e successivamente consolida la sua esperienza in altre attività ristorative.
Appassionatasi all’ambiente culinario decide di interrompere gli studi di ingegneria per incentrare le proprie energie al mondo della ristorazione.
Così nel 96 approda nel ristorante Agata e Romeo e l’anno successivo è la volta delle Colline ciociare. Nel 98 alla Pergola del Rome Cavalieri, dopo due anni alla corte di Heinz Beck va in Romagna alla Frasca Di Castrocaro Terme e dopo altri due anni prosegue come chef in varie strutture ed alberghi dal 2005 gestisce ed è chef insieme al marito Romano Gordini del ristorante La Parolina nel quale arriva la stella michelin nel 2009. Dal 2005 si dedica anche all’insegnamento. Chef emergente per la guida del touring 2008 e della guida di identità golose nel 2010.Vincitrice Imaf chef’s cup2014
Domenico Stile
Enoteca la Torre a Villa Laetitia
Domenico Stile è il nuovo Chef di Enoteca la Torre a Villa Laetitia
A partire da venerdì 5 febbraio 2016 Enoteca la Torre a Villa Laetitia si avvale dell’opera dello Chef Domenico Stile.
Domenico Stile, seppur giovanissimo (27 anni), ha avuto l’opportunità di “crescere” facendo esperienza con molti importanti Chef. Il suo primo maestro fu Enrico Cosentino ed il suo ultimo, in ordine di tempo, Nino di Costanzo, del quale è stato a lungo sous chef. Ma nella sua vita lavorativa Domenico Stile è riuscito a far parte delle squadre di altri affermati Chef italiani, quali Gianfranco Vissani, Antonino Cannavacciuolo, Enrico Crippa e Massimo Bottura.
In linea con la sua tradizione, Enoteca la Torre, dopo Kotaro Noda e Danilo Ciavattini, anche loro non ancora trentenni quando assunsero l’incarico, intende investire su un giovane Chef che fin da ora può esprimere una qualità assoluta già raggiunta e ben radicata, oltre che a grandi potenzialità. Per questo, nell’affidare la guida della sua cucina a Domenico Stile, che sarà coadiuvato dall’altrettanto giovane sous chef Antonio Autiero, crede di poter continuare nel percorso volto costantemente alla ricerca e alla sperimentazione, che ha caratterizzato negli anni Enoteca la Torre a Villa Laetitia.
“Sono giovane ma ho lavorato tanto per arrivare a divenire Chef di un ristorante così titolato quale Enoteca la Torre a Villa Laetitia. Sono entusiasta del contesto in cui mi inserisco insieme al mio sous chef Antonio Autiero che ho voluto con me. La Sala della ristorazione è senz’altro unica. E questo è importante per me perché sono consapevole … di dove i miei piatti vanno a finire! E i miei compagni di lavoro, a cominciare dal direttore Luigi Picca e dal sommelier Rudy Travagli, sono affermati e ottimi professionisti. Succedo ad un grande chef: Danilo Ciavattini, al quale rivolgo i miei più sinceri auguri per il suo futuro. Che aggiungere? In Italia abbiamo un bel modo di dire,anche se l’etichetta non lo prevede… Ma io faccio lo chef e allora: Buon appetito!
BREVI CENNI SULLA VITA PROFESSIONALE DI DOMENICO STILE
Domenico Stile (1989) si diploma nel 2008 all’Istituto Raffaele Viviani di Castellammare di Stabia, con voto 100/100, dove ha come docente Enrico Cosentino.
Dopo un anno universitario a Tecnologie alimentari nel 2010 entra nella squadra di cucina di Gianfranco Vissani, nella quale rimarrà per circa due anni.
Poi varie importanti esperienze:
fra il 2011 ed l 2012 con Antonino Cannavacciuolo;
fra il 2012 ed il 2013 con Enrico Crippa ad Alba.
Le stagioni estive del 2013, 2014 e 2015 le vive come sous chef di Nino Di Costanzo ad Ischia.
A fine delle stagioni 2013 e 2014 è a Modena con Massimo Bottura.
Fra il 2014 ed il 2015 a Chicago con lo chef Grant Achatz al ristorante Alinea.
PREMI CONSEGUITI DA DOMENICO STILE
2008 – Vincitore premio Giancarlo Erba, concorso organizzato dell’Unione Regionale Cuochi Campania.
2008 – Medaglia d’oro agli Internazionali d’Italia di Massa-Carrara, organizzati dalla Federazione Italiana Cuochi.
2008 – Titolo di campione nazionale cucina artistica under 23 – Internazionali d’Italia di Massa-Carrara.
2009 – Medaglia d’oro agli Internazionali d’Italia, organizzati dalla Federazione Italiana Cuochi.
2010 – Medaglia d’oro agli Internazionali d’Italia, organizzati dalla Federazione Italiana Cuochi.
Massimo Viglietti
Achilli al Parlamento (Roma)
Anarca, anticonformista, visionario, bambino, istintivo, goliardico, semplice, curioso, complesso, timido, riflessivo…
Come ascoltare Tom Waits, tutto sembra e tutto non è… la voce roca, la chitarra tagliente, come padelle e mestoli a giocare col fuoco: si, giocare, prendersi in giro, amare la passione senza sfruttarla, senza aggredirla, umilmente… ricette che non esistono eppure ci sono, odori e profumi a dare sapori e gusti, tutto in discussione, a cercare di fare partecipare e capire. Un cuciniere che vuole essere artigiano, non artista.
Un look che intimorisce come, forse, i suoi piatti; una volta conosciuto e assaggiata la sua cucina si ha voglia di fare quattro chiacchiere o prendere un altro menù.. ascoltando ancora un pò di Tom Waits.
Roy Caceres
Metamorfosi (Roma)
Roy Salomon Caceres nasce a Bogotà (Colombia) il 29 aprile 1977 ed è il padre di tre bellissimi bambini. Sul lago di Misurina inizia il suo percorso in cucina partendo dal gradino più basso, qui conosce Rinaldo Zolli che accende in lui la voglia di scoprire il meraviglioso mestiere del cuoco. Quella stessa voglia di crescere che lo porta in giro per l’Italia lavorando in località note come Forte dei Marmi, Cortina d’Ampezzo, Bormio, Arcidosso.
Nel 2001 arriva a porto ercole al Relais&Chateaux “il Pellicano” dove conosce il lavoro di gruppo di una grande brigata.
Nel 2002 alla Locanda Solarola lavora sviluppando le basi gustative l’approfondimento della materia prima di qualità. Si inserisce nell’ottica della alta ristorazione, della cura del dettaglio e delle sfumature. Questa collaborazione durata quasi sette anni, dove gli ultimi due anni dirige la cucina conservando una stella della guida Michelin.
Nel 2010 inizia un grande cambiamento con il trasferimento ad Albano Laziale e la collaborazione al ristorante Pipero con ottimi risultati sul pubblico capitolino e non solo.
Giuseppe Di Iorio
Aroma (Roma)
Far congiungere la bellezza storica del monumento più famoso per eccellenza, nonché il biglietto da visita della Roma capitale, ovvero il Colosseo, con la magia del gusto e del cibo e l’arte e la bravura dello Chef Giuseppe Di Iorio.
Giuseppe Di Iorio, è oggi considerato uno dei più giovani e brillanti Chef d’Italia, che attualmente delizia i suoi ospiti nel nuovo gioiellino nel centro di Roma tra il Colle Oppio e il Celio, ovvero il Ristorante Aroma all’intero di Relais&Chateau Palazzo Manfredi di proprietà dei Conti Goffredo e Leonardo Ceglia Manfredi.
La sua arte si dispiega nella sua persona, nella cura dei dettagli, nella scelta delle materie prime, nella sua passione, nella sua creatività.
Oggi il suo grazie più grande va alla sua famiglia, a sua moglie e a sua figlia, al suo staff oggi Mauro Vaccaro, Sous-Chef Davide Pantaleo e Stefano Pidia, ma anche al suo Maestro di un tempo che lo ha condotto per mano in questo straordinario viaggio chiamato cucina, ovvero lo Chef Giuseppe Sestito, con cui ha lavorato all’apertura del Mirabelle e non solo a Roma.
Aroma rappresenta nel suo percorso professionale un punto di partenza verso altre sfide, con il riconoscimento della stella Michelin, un giusto premio per un ristorante magico con una cornice da favola. L’ingredienti ci sono tutti, passione, umiltà e determinazione, l’arte vi è non solo nel monumento storico, ma anche e soprattutto nella firma di uno scultore di altri tempi: Giuseppe Di Iorio.
Cristina Bowerman
Glass Hostaria (Roma)
Cristina Bowerman, chef stella Michelin, è nata in Italia a Cerignola, in provincia di Foggia. Dopo la laurea in Giurisprudenza, nel 1992 lascia la Puglia per gli USA. In California alterna gli studi forensi e quelli in graphic design, al lavoro da Higher Grounds, coffee house di San Francisco.
Nel 1998 si trasferisce ad Austin, dove consegue la laurea in Culinary Arts Nel 2004 decide di tornare in Italia, presso il Convivio dei fratelli Troiani a Roma, poi da Glass Hostaria. Qui Cristina Bowerman propone la sua cucina decisamente originale. Il pubblico della Capitale e quello internazionale sono conquistati totalmente dalla sua cucina e le viene riconosciuta la stella Michelin. Nel novembre 2012 – dalla ristrutturazione di un’ex officina Alfa Romeo in Prati a Roma – nasce Romeo Chef&Baker.
È così che nascono anche le due Api Romeo, realizzate nel 2013 per rendere itinerante la proposta. Un’esperienza che si completerà nel 2015 con il lancio di Frigo, Il Van del Gelato artigianale. Romeo è anche al Testaccio Market di Roma, concept pop di ispirazione internazionale. Due banchi all’interno del mercato popolare, dove acquistare pane appena sfornato, salumi, formaggi, panini farciti ma anche le CUPS contenenti creme e zuppe, insalate e pranzi gourmet veloci da asporto. Vicino al salato c’è il banco di Frigo con gelati artigianali.
Nel 2014 per Mondadori esce il libro: Da Cerignola a San Francisco e ritorno
– La mia vita di chef controcorrente.
Nel 2015 Cristina Bowerman è anche l’unica donna selezionata come Chef Ambassador di Expo Milano 2015.
Nel novembre 2015 la chef riceve il Premio Aila Progetto Donna dell’Associazione Aila Fondazione Italiana per la Lotta contro l’artrosi e l’osteoporosi. Infine, a marzo 2016 le viene assegnato il premio Identità Nuove Sfide ad Identità Golose 2016.
Tra i suoi impegni più sentiti: ACTION AID, Fiorano For Kids, Food Act.
Cristiano Tomei
L’Imbuto (Lucca)
Cristiano Tomei, toscano doc nato a Viareggio, è l’ideatore e il proprietario del famoso ristorante “L’Imbuto”: un tempio sacro del gusto che dal 2012 ha trovato la sua nuova casa all’interno del Lucca Center of Contemporary Art e che ha ricevuto nel 2014 la prima Stella Michelin.
Per Tomei la cucina è soprattutto un modo per esprimere il proprio senso di libertà, che si manifesta in una cucina ispirata, genuina e autentica. Complici un nonno contadino abituato a stare in contatto con la terra e i suoi frutti, una mamma appassionata di cucina, una campagna a metà tra collina e mare in cui poter scoprire odori e sapori sia della costa che dei monti, Tomei predilige nella sua cucina l’utilizzo di ingredienti che spesso raccoglie la mattina nei boschi delle terre in cui è nato e cresciuto. Dopo gli studi all’Istituto Nautico di Viareggio e i primi lavoretti per conquistare l’indipendenza, arriva per Cristiano un glorioso decennio, quello degli Anni 90, dedicato ai viaggi. Cuba, Perù, Bolivia, Caraibi, il Nordafrica, Madagascar, il bacino mediterraneo, l’Europa tutta. Sono viaggi in cui il cibo conquista un ruolo centrale e la cucina e i metodi di cottura di altre culture diventano mondi nuovi tutti da scoprire.
Oggi Tomei porta nella sua attività il suo spirito curioso e adattabile, la sua semplicità mai scontata, la serietà rigorosa con cui sceglie le materie prime e una buona dose di “pionerismo” nell’utilizzo di elementi primitivi: fuoco, legna, corteccia, erbe selvatiche.
Cristiano è diventato un esperto dei metodi di cottura e ha fatto dell’affumicatura un punto di forza di molti suoi piatti. La ricetta per cui Tomei è famoso nel mondo è un piatto che nasce per caso da un pezzo di corteccia di pino marittimo, raccolta dopo un temporale in pineta a Viareggio. Dopo varie prove di scaldatura sul fuoco, dopo tante cortecce staccate, dopo tante scelte di carne lavorate, frollate, condite e posizionate sulla corteccia calda, nasce la “bistecca primitiva”: in sostanza un pezzo di legno scaldato al fuoco su cui si possono disporre vari tipi di carne cruda e mescolata al grasso bruscato, che diventa una delizia per tutti i sensi, da mangiare direttamente con le mani.
Tomei ha partecipato a tutte le edizioni di ‘Masterchef Magazine’ in onda su SKY UNO.
Cristiano è stato uno dei tre giudici protagonisti del fortunato programma “I Re della Griglia” andato in onda su DMAX nell’autunno 2014.
Nel 2015 accetta di diventare testimonial di ‘Great! Laboratorio del Gusto’ , primo progetto di crowdfunding frutto della collaborazione tra Eppela (prima piattaforma italiana di crowdfunding) e Tomei.
Giuseppe Guida
Antica Osteria Nonna Rosa – Vico Equense (NA)
Questa è la storia di un cuoco, molto bravo. Il suo nome è Giuseppe Guida, Peppe per gli amici.
Peppe è figlio d’arte, la mamma Rosa era molto conosciuta a Vico Equense e dintorni, oltre a cucinare per la famiglia si dilettava a farlo anche per amici e conoscenti del paese che spesso la invitavano a cucinare in occasione di cerimonie particolari, come comunioni e matrimoni. Il nome “Osteria Nonna Rosa” è l’omaggio del figlio Peppe, anche perché la bella casa dove abitavano è diventata poi la sede dell’osteria. Il percorso di Peppe è stato molto articolato e altalenante, frutto di decisioni dettate dai suoi umori, dalla voglia di cambiare, di dare di più.
L’Osteria Nonna Rosa ha avuto i suoi inizi nel 1994, era la rosticceria più conosciuta del paese, il pollo allo spiedo era una forte attrattiva così come la pizza a metro che Peppe preparava nel suo forno tuttora presente in osteria.
“Si lavorava sedici ore al giorno, guadagnavamo anche molto bene, ma dopo quattro anni dall’apertura avvertimmo l’esigenza di cambiare”, ci racconta lo chef.
Così nel ’98 nacque la vera e propria osteria, via lo spiedo, via il banco dei rustici, lasciando campo libero ai piatti tipici della penisola sorrentina, fino al 2004, quando si decise di alzare ancora di più il livello della cucina, cosa che risultò alquanto sgradita ai clienti che per tre anni disertarono quasi in massa l’osteria. Nel 2007 la svolta. La prima stella Michelin portò nuova linfa e soprattutto nuovi clienti, e sulla scia del successo finalmente ritrovato arrivarono le prime importanti consulenze come quella oramai permanente allo Yacht Club di Marina di Stabia, bellissima struttura progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas, inaugurata nel 2010 al porto turistico della vicina Castellammare di Stabia.
Paolo Gramaglia
Ristorante President – Pompei (Na)
Paolo Gramaglia ha trasformato la propria passione per la storia e i viaggi in espressioni culinarie uniche ed indimenticabili. Dalla rivisitazione della cucina campana al recupero delle ricette dell’antica Domus Pompeiana, dai piatti prelibati ispirati alla Francia e alle Nazioni più prestigiose d’Europa ai sapori d’oltreoceano; il President è una continua scoperta. Il 2015 è l’anno del President. Paolo prima ottiene il cappello della Guida dell’Espresso e, poi, la consacrazione tra i grandi della gastronomia, con il prestigioso riconoscimento della Stella Michelin.
Giulio Terrinoni
Per Me (Roma)
Classe ’75, cresciuto tra i fornelli a contatto con la cucina tradizionale laziale nel ristornate di famiglia: Giulio Terrinoni si forma presso l’Istituto alberghiero di Fiuggi assecondando un impeto viscerale d’amore per la gastronomia, che trova subito riscontro con esperienze dirette al Grand Hotel Palazzo della Fonte; Hotel Sheraton di Roma e nuovamente nella “sua” Fiuggi presso il Ristorante La Torre, al fianco di Antonio Ciminelli. Prosegue il suo percorso di formazione, ampliando punti di vista manageriali ed apprendendo nuove tecniche culinarie grazie all’esperienza con il Maestro Fabio Tacchella; per poi mettere in pratica il suo processo di crescita con il ruolo di Executive Chef del ristornate Panda nell’elegante quartiere Parioli.
La chiave di volta a livello professionale arriva con Acquolina Hostaria: ristorante di pesce a Collina Fleming, dove Giulio prende in mano le redini della cucina e del team in sala. Un locale segnato da successo e soddisfazioni unanimi con pubblico e stampa: coronato nel 2009 dalla prestigiosa Stella Michelin.
Nel 2010 entra nel circuito dei JRE Giovani Ristoratori d’Europa, mettendo a segno un altro traguardo professionale, per poi pubblicare il suo primo libro autobiografico nel 2013: L’importanza del Riccio. Il suo vissuto professionale lo porta a consolidare il ruolo di docente presso le più prestigiose scuole d’Italia; oltre a prendere in incarico numerose consulenze di spessore a Roma e all’estero: come in Islanda, Mosca e New York. Ambizioni, passione e voglia di crescita personale però non si fermano qui: Giulio decide di assecondare il suo slancio creativo, alla ricerca di un’esperienza individuale. Lascia Acquolina nell’estate 2015 per lanciarsi in un nuovo ed entusiasmante progetto al centro di Roma: Per Me – Giulio Terrinoni in Vicolo del Malpasso, premiato dal Gambero Rosso a giugno 2016 come Novità dell’anno!
Alessandro Narducci
Acquolina Hostaria (Roma)
Romano, classe 1989, Alessandro Narducci si avvicina al mondo dell’enogastronomia diplomandosi sommelier professionista all’AIS. Si schiudono così le porte del “Waldorf Astoria” di Roma, dove inizia il suo percorso di formazione culinaria. Due anni dopo entra nella cucina del Convivio dei fratelli Troiani dove innovazione, estro, creatività e tradizione segneranno la vita di Alessandro al punto che, dopo due stagioni trascorse a fianco di Heinz Beck negli Emirati Arabi, decide di tornare a lavorare dalla famiglia Troiani, al timone della “Nuova” Acquolina Hostaria in Roma.