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Ristoranti

La Porta Restaurant accoglie il 2024 con charme e raffinatezze enogastronomiche

Il menu gourmet, la location prestigiosa ed un’emozionante performance musicale
dal vivo, con piano e voce, renderanno la notte di San Silvestro un evento indimenticabile

Per la notte più magica dell’anno, La Porta Restaurant di Bologna si appresta a stupire e ad accogliere i propri ospiti con un’esperienza culinaria gourmet, raffinata e di charme, accompagnata dal suggestivo intrattenimento sonoro dal vivo con piano e voce a cura del maestro Riccardo Roncagli che, con la sua esibizione, amplificherà la magia delle Festività.

Situato a Bologna in una location unica e sorprendente, in prossimità di Porta Europa (la tredicesima porta all’ombra delle due torri), La Porta è il ristorante perfetto per festeggiare le occasioni speciali, grazie ai suoi tanti plus: l’esclusiva proposta enogastronomica, l’ambiente caldo e raffinato, il servizio accurato, la zona riservata per gli aperitivi, la confortevole cigar room, una ricca cantina con le migliori etichette italiane e del mondo, l’ampia distanza tra i tavoli, il parcheggio videosorvegliato con possibilità di ricaricare l’auto elettrica.

Lo Chef Pasquale D’Aniello

Tanti ed invitanti i piatti del menu ideato sapientemente dall’estro creativo dello Chef partenopeo Pasquale D’Aniello e dalla sua brigata. D’Aniello, da sempre legato alla tradizione culinaria della sua terra natia, sperimenta nuovi sapori e tecniche, tenendo conto della stagionalità degli ingredienti per una cucina sostenibile e dai sapori intensi. Pietanze ricercate ma al contempo semplici le sue, da assaporare lentamente per cogliere il legame profondo tra l’accurata selezione delle materie prime e le tecniche di cottura utilizzate per esaltarle e preservarle. 

Gli ingredienti quindi ci sono proprio tutti, tanto che si prospetta come una serata indimenticabile ed avvincente quella proposta da La Porta per festeggiare la notte di San Silvestro con i propri cari.

Invitante e sfizioso il menu che prevede piatti creativi e al contempo raffinati: Battuto di tonno rosso, gel di sedano e aglio nero di Voghiera; Anguilla delle valli di Comacchio glassata all’unagi, carpaccio di Daikon e radice di wasabi; Gnocco di carota viola ripieno di tartare di gallinella, cavolfiore e brodetto di canocchie; Riso Maratelli 1914, ostrica Gillardeau, burro affumicato e polvere di cime di rapa; Rombo chiodato, finocchio, broccoletti e vaniglia; Gelato allo yogurt, curd al mandarino e fava tonka, crumble alle mandorle, gel agli agrumi e zest di pompelmo.

E…allo scoccare della mezzanotte, dopo l’atteso brindisi con un calice di bollicine, via libera a cotechino e lenticchie, seguiti da un trionfo di frutta fresca e secca, e da golosi panettoni e pandori artigianali accompagnati da crema inglese calda.  Il costo della cena, comprensivo della performance musicale, è di 140 euro a persona e comprende cena, servizio, intrattenimento musicale e brindisi di mezzanotte con champagne. Acqua e vini esclusi. 

Per maggiori informazioni e prenotazioni: tel. 051 415 9491; E-mail: restaurant@laportadibologna.it.

LO CHEF PASQUALE D’ANIELLO

Una base istituzionale, saldamente radicata nella tradizione, unita ad abbinamenti ed ingredienti più creativi, nel rispetto per la materia prima di qualità senza compromessi. Questa è l’essenza del promettente Chef Pasquale D’Aniello e della sua cucina: semplice ma curata nei particolari, con grande attenzione rivolta ai prodotti del territorio, per un risultato gastronomico di grande effetto.

Campano, di Sant’Antonio Abate, si è formato con i grandi maestri della cucina italiana, partecipando a molti eventi del settore, per poi approdare 11 anni fa a Bologna, dove ha lavorato in importanti realtà nel panorama della ristorazione. Legato alla tradizione culinaria della sua terra natia, sperimenta continuamente nuovi sapori e tecniche di preparazione (cotture a bassa temperatura, affumicature, marinature), con un occhio di riguardo alla stagionalità degli ingredienti per una cucina quanto più possibile sostenibile. Con attenzione e cura, gestisce la brigata de La Porta Restaurant, forte della sua identità e professionalità, creando menu che strizzano l’occhio anche alla cucina vegetariana e vegana, valorizzando con armonia l’equilibrio dei contrasti. 

LA PORTA RESTAURANT 

Un nome che racconta una città in perpetuo divenire: La Porta Restaurant si configura come un passaggio moderno che punta verso un ambiente internazionale. Il locale, infatti, si trova nella zona fieristica del capoluogo emiliano, in prossimità di Porta Europa, la tredicesima porta all’ombra delle due torri. Il management del locale crede fortemente nella multiculturalità e nell’unione di usanze diverse come mezzo per raggiungere una maggiore completezza sia in cucina che in sala. Lo staff, infatti, è composto da giovani professionisti provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo: ogni regione italiana trova rappresentanza presso La Porta Restaurant, una storia di integrazione e inclusione che racconta gli ideali perseguiti dal locale. La cucina tradizionale – con un immancabile tocco gourmet – è al centro dell’offerta così come la ricerca sul territorio delle materie prime adatte ad ogni piatto e il conseguente studio delle peculiarità e degli accostamenti fra ingredienti

All’attenzione riposta in cucina, si affianca quella impiegata nella selezione delle etichette presenti nella carta dei vini: oltre 300 nomi custoditi nella preziosa cantina a vista. 

A La Porta si punta a fare proprio un approccio curioso al mondo della cucina e delle materie prime che le gravitano attorno, un concetto che diventa ricerca costante sul prodotto. Non ci si limita, quindi, alla preparazione del piatto, ma si cerca di portare a termine un’analisi dell’elemento che c’è a monte della pietanza finita. Un obiettivo sicuramente ambizioso ma perfettamente centrato grazie alla maestria dello Chef Pasquale D’Aniello e alla professionalità indiscussa della pasticcera Sara Daolio. Onore al merito anche a Giulia Valenti Pettino per gli onori di casa, al savoir faire in sala e cantina di Simone Venezia; all’affidabilità di Francesca Giangiorgi, assistente alla direzione, e a tutto il team costituto da giovani e validi collaboratori.

Da oltre un anno inoltre La Porta Restaurant ha voluto catalogare la propria comunicazione in sette parole chiave: i luoghi, la ricerca, l’esperienza, l’eleganza, l’empatia, la cura, la passione. Parole che vengono racchiuse nel mood “La Porta Restaurant, un senso di ristorazione”, inteso come dare un senso a tutto ciò che riguarda il locale: dalla gestione verde del personale, alla ricerca sui prodotti, al luogo come comunità di riferimento, ad iniziative a favore di altri come quelle organizzate assieme ad Azione contro la Fame, di cui sono ambasciatori da sei anni. In particolare, per ciò che riguarda le materie prime lavorate in cucina, La Porta tende a preferire opzioni che prestano maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale: scegliendo, per esempio, un salmone di qualità proveniente dal Trentino o dall’Appennino tosco-emiliano – più precisamente dal Corno alle scale – in modo da mantenere un minore impatto ambientale ed evitare la dispersione di risorse che si avrebbe optando per un pesce proveniente dall’estero. Infine, seguendo l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile presentata dall’ONU, La Porta Restaurant tutela l’acqua, vera e propria fonte di vita che va protetta e valorizzata, tanto che il team di La Porta Restaurant fra le proprie fila conta esperti idrosommelier in grado di abbinare alla perfezione le caratteristiche particolari dell’acqua ai singoli elementi dei quali si compone il piatto finale. 

Info: www.laportadibologna.it