La cerimonia di riapertura dell’Antiquarium Comunale di Loreto Aprutino ha concluso lunedì 11 dicembre la manifestazione “Antichi Vestini, dalla terra ai sapori alle tradizioni”, organizzata dall’Archeoclub di Cepagatti, in collaborazione e il contributo del comune di Loreto Aprutino, la Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino e la Fondazione Pescarabruzzo, è giunta quest’anno all’ottava edizione condivisa con una più ampia area territoriale.
Il comune di Loreto Aprutino e la Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino, hanno colto al volo l’opportunità dell’evento e dei 25 anni dall’inaugurazione dell’Antiquarium, chiuso da quasi 15 anni dal terremoto dell’Aquila, per riaprire al pubblico questo gioiellino di storia locale.
. Durante il convegno nel Teatro Comunale Luigi De Deo si è parlato di potenzialità museali e forme di valorizzazione del territorio nonché del cibo come simbolo di convivialità e identità.
L’Antiquarium è il museo archeologico frutto del lavoro degli archeologi della Soprintendenza e delle Università e della passione di tanti volontari con la collaborazione e il contributo del comune di Loreto Aprutino. Sono stati presentati i risultati degli scavi del villaggio neolitico di Colle Cera e della necropoli italica dei Cappuccini, siti archeologici di rilevanza europea. Quella vestina, dicono gli studiosi, è un’area ricca di tesori tutti ancora da esplorare.
Slow Food ha ribadito quanto la cucina, con i suoi piatti tipici realizzati utilizzando le materie prime locali, rappresenti la storia e l’identità di un luogo.
Loreto Aprutino è il comune con la più alta densità di olivi e terra di un olio extravergine di altissima qualità. La DOP Aprutino Pescarese, di cui la dritta è la principale cultivar, è stata la prima in Europa. L’antica tradizione olearia trova testimonianza nel Museo dell’Olio, nel centro storico del paese dove molti degli antichi palazzi sono ancora dotati di un proprio frantoio, se ne contano più di venti.
La vite è coltivata da secoli nel territorio e già Plinio il Vecchio nei suoi viaggi in Abruzzo parlava di trebulanum, antenato dell’attuale Trebbiano. La storia del Montepulciano D’Abruzzo è invece legata alla famiglia toscana dei Medici, che verso la fine del 1500 arrivarono nella regione interessati al commercio delle pecore e della lana.
Francesco Paolo Valentini, attuale proprietario e gestore dell’Azienda Agricola Valentini, tra le sette aziende agricole più antiche d’Italia, è stato invitato a relazionare sulla valorizzazione delle colture tipiche. L’azienda ha sempre basato la sua attività sul pieno rispetto della natura e lui si considera un “artigiano” del vino. Da alcuni anni, in collaborazione con il Prof. Piero Di Carlo dell’Università di Chieti, ha avviato una ricerca sulle variazioni del clima attraverso lo studio dell’anticipo dei tempi di vendemmia. A tal proposito ha inoltre organizzato una straordinaria verticale di Montepulciano Valentini dall’annata 1880, accompagnata dalla lettura degli scritti personali del suo trisavolo Gaetano.
A Francesco Paolo Valentini è stata conferita la benemerenza civica da parte del comune, quale esempio dei valori cardine della sua comunità, con la consegna della chimera lauretana, un medaglione realizzato da artigiani locali che trae ispirazione da un reperto archeologico rinvenuto durante i primi scavi. La famiglia Valentini ha da sempre dato rilievo al territorio di Loreto Aprutino contribuendo a far conoscere il suo nome nel mondo. È all’interesse di Edoardo Valentini, il papà di Francesco Paolo, che si deve nel 1968 la nascita della DOC Montepulciano D’Abruzzo.
Considerazione comune del seminario è stata come le caratteristiche del territorio che vanno a costituire il paesaggio storico siano dovute ad un modello di vita e di cultura e come la cura del paesaggio da parte degli stessi abitanti e degli agricoltori abbia contribuito a preservarlo nei secoli.
Secondo Francesco Paolo Valentini è il binomio territorio vocato e cultivar autoctone a rappresentare la soluzione possibile per il sistema agricolo contro le nuove sfide ai cambiamenti climatici.
Tania Tortora
Si ringrazia l’Archeoclub Cepagatti per il materiale fotografico dell’evento.