Capodanno 2022 -2023– Salutare il vecchio anno e accogliere quello che verrà avvolti dalla calda e raffinata atmosfera de La Porta Restaurant non ha prezzo! E come se non bastasse, per la notte più magica dell’anno, La Porta si appresta a stupire e ad accogliere i propri ospiti con un’esperienza gastronomica ancora più sorprendente, grazie al suggestivo intrattenimento sonoro di due guest star d’eccezione – Alessandro Altarocca al piano e Silvia Donati al canto – che, con la loro esibizione, amplificheranno la magia dell’atmosfera natalizia.
Situato a Bologna in una location unica e sorprendente, in prossimità di Porta Europa (la tredicesima porta all’ombra delle due torri), La Porta è il ristorante perfetto per festeggiare le occasioni speciali, grazie ai suoi tanti plus: l’esclusiva proposta enogastronomica, l’ambiente caldo e raffinato, il servizio accurato, la zona riservata per gli aperitivi, la confortevole cigar room di ultima generazione, una ricca cantina con le migliori etichette italiane e del mondo, e l’ampia distanza tra i tavoli, che garantisce la massima riservatezza. Il parcheggio infine videosorvegliato con la possibilità di ricaricare l’auto elettrica grazie alla presenza della colonnina in partnership con Porsche Destination Charge usufruibile da tutte le marche automobilistiche.
Tanti ed invitanti i piatti del menu ideato sapientemente dall’estro creativo dello Chef partenopeo Pasquale D’Aniello e dalla sua brigata. D’Aniello, da sempre legato alla tradizione culinaria della sua terra natia, sperimenta nuovi sapori e tecniche, tenendo conto della stagionalità degli ingredienti per una cucina sostenibile e dai sapori intensi. Pietanze ricercate ma al contempo semplici le sue, da assaporare lentamente per cogliere il legame profondo tra l’accurata selezione delle materie prime e le tecniche di cottura utilizzate per esaltarle e preservarle.
Gli ingredienti quindi ci sono proprio tutti, tanto che si prospetta come una serata indimenticabile ed avvincente quella proposta da La Porta per festeggiare la notte di San Silvestro con i propri cari.
Dopo l’entrée di benvenuto (OSTRICA GILLARDEAU con finger lime e ravanello), si parte con uno sfizioso GAMBERO ROSSO con gel al Campari e polvere d’olio; a seguire, una magnifica TAGLIATELLA DI SEPPIA con coulis di finocchio, aria al pompelmo e caviale rosso. Cavalca la tradizione, ma con un intrigante guizzo creativo, il PASSATELLO AL LIME con battuto d’astice, la sua bisque e crunch di peperone crusco. Amante fin da piccolo dei risotti, D’Aniello propone come secondo primo piatto il RISO DELTA DEL PO’ al nero di seppia, baccalà e salsa al pil pil. A seguire, una gustosa TRIGLIA DI SCOGLIO accompagnata da asparagini di mare e zuppetta all’acqua pazza. E per concludere in dolcezza i festeggiamenti, lo Chef punta sul suo cavallo di battaglia…lo strepitoso BABA’ con crema alla fava tonka, cremoso al lampone e sorbetto al mandarino: un’autentica goduria che crea dipendenza!
Infine, allo scoccare della mezzanotte, accompagnati da un calice di bollicine, faranno la loro comparsa a tavola il tradizionale COTECHINO e le LENTICCHIE che, considerate fin dai tempi degli antichi Romani sinonimo di prosperità, a Capodanno sono le protagoniste indiscusse delle tavole tricolori. Un trionfo di FRUTTA FRESCA E SECCA, PANETTONE e PANDORO artigianali con golose salse in abbinamento, saranno la giusta conclusione per questo esclusivo menu, che solleticherà le papille gustative di quanti sceglieranno La Porta Restaurant per salutare l’ultima notte dell’anno.
Il costo della cena, comprensivo della performance musicale, è di 140 euro a persona più degustazione di vini in abbinamento a 60 euro, oppure scelta à la carte.
LO CHEF PASQUALE D’ANIELLO
Una base istituzionale, saldamente radicata nella tradizione, unita ad abbinamenti ed ingredienti più creativi, nel rispetto per la materia prima di qualità senza compromessi. Questa è l’essenza del promettente Chef Pasquale D’Aniello e della sua cucina: semplice ma curata nei particolari, con grande attenzione rivolta ai prodotti del territorio, per un risultato gastronomico di grande effetto.
Campano, di Sant’Antonio Abate, si è formato con i grandi maestri della cucina italiana, partecipando a molti eventi del settore, per poi approdare 11 anni fa a Bologna, dove ha lavorato in importanti realtà nel panorama della ristorazione. Legato alla tradizione culinaria della sua terra natia, sperimenta continuamente nuovi sapori e tecniche di preparazione (cotture a bassa temperatura, affumicature, marinature), con un occhio di riguardo alla stagionalità degli ingredienti per una cucina quanto più possibile sostenibile. Con attenzione e cura, gestisce la brigata de La Porta Restaurant, forte della sua identità e professionalità, creando menu che strizzano l’occhio anche alla cucina vegetariana e vegana, valorizzando con armonia l’equilibrio dei contrasti.
LA PORTA RESTAURANT
Un nome che racconta una città in perpetuo divenire: La Porta Restaurant si configura come un passaggio moderno che punta verso un ambiente internazionale. Il locale, infatti, si trova nella zona fieristica del capoluogo emiliano, in prossimità di Porta Europa, la tredicesima porta all’ombra delle due torri. Il management del locale crede fortemente nella multiculturalità e nell’unione di usanze diverse come mezzo per raggiungere una maggiore completezza sia in cucina che in sala. Lo staff, infatti, è composto da giovani professionisti provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo: ogni regione italiana trova rappresentanza presso La Porta Restaurant, una storia di integrazione e inclusione che racconta gli ideali perseguiti dal locale. La cucina tradizionale – con un immancabile tocco gourmet – è al centro dell’offerta così come la ricerca sul territorio delle materie prime adatte ad ogni piatto e il conseguente studio delle peculiarità e degli accostamenti fra ingredienti.
All’attenzione riposta in cucina, si affianca quella impiegata nella selezione delle etichette presenti nella carta dei vini: oltre 300 nomi custoditi nella preziosa cantina a vista.
A La Porta si punta a fare proprio un approccio curioso al mondo della cucina e delle materie prime che le gravitano attorno, un concetto che diventa ricerca costante sul prodotto. Non ci si limita, quindi, alla preparazione del piatto, ma si cerca di portare a termine un’analisi dell’elemento che c’è a monte della pietanza finita. Un obiettivo sicuramente ambizioso ma perfettamente centrato grazie alla maestria dello Chef Pasquale D’Aniello e alla professionalità indiscussa della pasticcera Sara Daolio. Onore al merito anche a Giulia Valenti Pettino per gli onori di casa, al savoir faire in sala e cantina di Simone Venezia; all’affidabilità di Francesca Giangiorgi, assistente alla direzione, e a tutto il team costituto da giovani e validi collaboratori.
Da oltre un anno inoltre La Porta Restaurant ha voluto catalogare la propria comunicazione in sette parole chiave: i luoghi, la ricerca, l’esperienza, l’eleganza, l’empatia, la cura, la passione. Parole che vengono racchiuse nel mood “La Porta Restaurant, un senso di ristorazione”, inteso come dare un senso a tutto ciò che riguarda il locale: dalla gestione verde del personale, alla ricerca sui prodotti, al luogo come comunità di riferimento, ad iniziative a favore di altri come quelle organizzate assieme ad Azione contro la Fame, di cui sono ambasciatori da cinque anni. In particolare, per ciò che riguarda le materie prime lavorate in cucina, La Porta tende a preferire opzioni che prestano maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale: scegliendo, per esempio, un salmone di qualità proveniente dal Trentino o dall’Appennino tosco-emiliano – più precisamente dal Corno alle scale – in modo da mantenere un minore impatto ambientale ed evitare la dispersione di risorse che si avrebbe optando per un pesce proveniente dall’estero. Infine, seguendo l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile presentata dall’ONU, La Porta Restaurant tutela l’acqua, vera e propria fonte di vita che va protetta e valorizzata, tanto che il team di La Porta Restaurant fra le proprie fila conta esperti idrosommelier in grado di abbinare alla perfezione le caratteristiche particolari dell’acqua ai singoli elementi dei quali si compone il piatto finale.