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FORTIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI CON ACIDO FOLICO

Dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) un appello alle aziende alimentari italiane per la fortificazione di alcuni prodotti con acido folico: l’assunzione costante da parte delle donne in età fertile permetterebbe di prevenire il 50‐70% dei casi di Spina Bifida e degli altri gravi difetti del tubo neurale

 

L’assunzione di acido folico è fondamentale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale (NTD), tra cui la spina bifida. Ancora oggi, solo il 30% delle donne attua la profilassi volontaria con acido folico raccomandata dal momento in cui iniziano a programmare una gravidanza, che non si è dimostrata sufficiente a ridurre l’incidenza di queste patologie. La Società Italiana di Neonatologia (SIN), durante l’ultimo Congresso Nazionale, ha messo in evidenza la necessità di incentivare l’assunzione di acido folico, anche attraverso alimenti fortificati.

Le cause dei difetti del tubo neurale non sono ancora certe, ma una cosa è sicura: l’assunzione di acido folico previene il 50‐70 % dei casi di spina bifida.

È fondamentale che l’embrione abbia a disposizione un adeguato apporto di acido folico fin dai primi giorni di gravidanza, periodo in cui inizia la formazione degli organi.
In maniera estremamente pragmatica nel 1998 negli USA, congiuntamente a programmi di informazione alla popolazione, si è imposta per legge alle industrie alimentari una fortificazione con acido folico di alcuni alimenti molto diffusi nella dieta americana, in particolare quelli a base di cereali.
Un recente report dei Centers for Disease Control and Prevention ha rilevato che dopo 16 anni, i tassi di NTD si sono ridotti del 35%, con circa 1.300 casi all’anno in meno. Anche in Europa numerosi Stati hanno prodotto raccomandazioni per la prevenzione dei NTD con l’assunzione volontaria da parte delle donne di acido folico, senza tuttavia far tesoro dell’esperienza di oltre oceano, che dimostrava la scarsa efficacia di questa procedura.

Le donne che non programmano una gravidanza o che semplicemente attraversano una fase riproduttiva e non applicano misure anticoncezionali, dovrebbero assumere acido folico quotidianamente, sin dall’adolescenza.  È noto che tutte le donne in età fertile dovrebbero seguire una dieta sana e bilanciata ricca di alimenti contenenti folati, come gli agrumi, le banane, il latte, le fragole, la frutta secca, il fegato, il lievito di birra, i legumi, le barbabietole, i cavoli, gli asparagi, gli spinaci e i cereali integrali, tenendo presente che se questi alimenti non vengono conservati o cotti in modo adeguato il contenuto di acido folico può ridursi.

In conclusione oggi la prevenzione migliore e più efficace della spina bifida e degli altri gravi difetti del tubo neurale risulta essere la fortificazione di alcuni alimenti di grande consumo con acido folico.

La Società Italiana di Neonatologia è da anni impegnata su diversi fronti per la prevenzione e diagnosi precoce delle malformazioni neonatali a carico del tubo neurale (NTD). Ha sensibilizzato il Ministero della Sanità sulla problematica, auspicando un’azione di profilassi con acido folico attraverso la fortificazione obbligatoria di alcuni alimenti selezionati (per esempio le farine), sulla scia della positiva esperienza americana.

Per favorire il consumo di alimenti fortificati con acido folico, secondo la SIN, le aziende alimentari italiane potrebbero, anche autonomamente, prevedere i prodotti da fortificare, contribuendo così alle campagne di informazione per le donne e le famiglie, che la SIN sta già portando avanti attraverso la rete dei neonatologi presenti su tutto il territorio nazionale.