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Ambiente e Sostenibilità

Il mare della Sardegna e FLAG Pescando: tutelare le acque, la pesca, la comunità locale

Poco prima di Natale dello scorso anno sono stato invitato ad Educational tour nel territorio del Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale . Devo confessare che non conoscevo queste importantissime realtà che si occupano di tutelare il patrimonio ittico e di sviluppare dei modelli economici basati su sostenibilità, pesca e turismo. Quindi la cosa è stata doppiamente interessante. Non solo è stata l’occasione per scoprire una zona della Sardegna a me sconosciuta ma la conoscenza approfondita di una realtà produttiva legata alla pesca molto interessante.

I compagni di viaggio di questo tour sono stati due simpatici giornalisti: Domenico Palladino di Quality Travel ed Enzo Radunanza della Gazzetta del Gusto.
Questi tour, oltre a permettere la visita e la scoperta di territori dalle grandi potenzialità, sono l’occasione per creare relazioni nel campo del marketing turistico che poi spesso sfociano in preziose collaborazioni. In questo settore non si finisce mai di imparare e il confronto è uno strumento di crescita incredibile.

La Sardegna, un ecosistema unico al mondo

La Sardegna, una regione italiana, un’isola, un luogo considerato da tutti come un vero e proprio paradiso in terra e scelto infatti come meta per le vacanze estive da molti italiani nonché da persone che provengono da ogni altro paese al mondo. È un luogo effettivamente che ha molto di paradisiaco, un luogo dove il mare è il vero e indiscusso protagonista. 

Il mare della Sardegna è fonte di approvvigionamento per tutti coloro che lavorano sull’isola. È solo grazie a questo mare incantevole che è possibile vivere di turismo, senza dimenticare che il mare ha permesso negli anni di sviluppare la vocazione alla pesca, la filiera ittica e le attività ad essa connesse. È un mare che deve essere tutelato al cento per cento. È una comunità quella sarda che merita di essere valorizzata e di ottenere quel progresso socioeconomico che le permetta di continuare a portare avanti le tradizioni e allo stesso tempo di crescere, di svilupparsi, di rendere migliore la qualità della vita e ottenere un maggiore benessere sociale. Tutto questo è possibile solo con azioni mirate e concrete, oltre che con una sempre maggiore diffusione di un’informazione corretta. È questo di cui si occupa FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale.

Il Mare della Sardegna: un ecosistema unico

La strategia di sviluppo locale di FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale

FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale vuole raggiungere questi importanti obiettivi tramite un approccio di tipo partecipativo. Tutti coloro che fanno parte dell’associazione devono insomma far sentire la loro voce, essere parte attiva del cambiamento, collaborare e cooperare tra loro. Facendo rete è infatti possibile crescere insieme e far sì che a trarne giovamento siano sia i singoli che la comunità nella sua interezza, oltre che tutta l’isola. 

La strategia di sviluppo locale si basa su tre obiettivi:

  1. Valorizzare il comparto ittico e i settori ad esso connessi, acquacoltura, filiera ittica, turismo. Questa valorizzazione deve essere raggiunta attraverso la sensibilizzazione della popolazione, la creazione di una linea gastronomica specifica e interventi di miglioramento di vario genere. 
  2. Incrementare il numero di risorse umane occupate nel settore e nelle attività ad esso complementari. Affinché questo sia possibile è necessario che operatori e disoccupati possano essere formati adeguatamente sulla multifunzionalità delle imprese di settore. È altresì necessario supportare la creazione di reti nel comparto turistico. 
  3. Mantenere intatto e valorizzare quanto più possibile il patrimonio naturalistico in cui la comunità è inserita e opera, paesaggistico, lagunare e marittimo. Questo è possibile aggiornando gli operatori del settore affinché la pesca possa diventare a basso impatto ambientale. I rifiuti nei vari ambienti della zona devono essere ridotti tramite azioni mirate. È poi importante far scendere in gioco opere di abbellimento dei borghi marini e lagunari. 

Tre obiettivi per una Sardegna migliore sotto ogni possibile punto di vista 

Il percorso per il raggiungimento di questi tre obiettivi permette di valorizzare le tradizioni locali e i saperi tecnico scientifici, nonché le abilità dei pescatori. Consente uno sviluppo economico e una migliore gestione del territorio. Il territorio ne trae beneficio insomma sotto molti diversi aspetti, per una Sardegna migliore, più sostenibile, più bella, più sviluppata, per una Sardegna che non è adatta solo ai turisti ma che preserva il benessere della sua popolazione. La Sardegna si trasforma in un’isola in cui è semplicemente meraviglioso vivere perchè si vive in un’ambiente unico e con buone prospettive economiche. 

Tutto questo ci è stato illustrato, durante una cena all’Ittiturismo Sa Pischera e Mar e Pontis (consigliatissimo! Pesce freschissimo e di grande qualità, il tutto unito a grande cortesia, il luogo poi è immerso nella natura) da due persone che stanno dedicando tanta passione e lavoro a questo progetto del Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale : Alessandro Murana, Presidente e Mauro Tuzzolino, direttore del Flag. Entrambi ci hanno trasmesso questa grande passione per il territorio e ci hanno illustrato tutte le azioni attuate per promuovere tutti i progetti messi in cantiere. I presupposti ci sono tutti per far sì che questa zona abbia un ritorno turistico ed economico da queste azioni che stanno mettendo in atto. E’ veramente sempre un piacere incontrare delle persone che sanno trasmettere la passione per quello che fanno.

Due persone che stanno dedicando tanta passione e lavoro a questo progetto del Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale : Alessandro Murana, Presidente (capotavola al centro) e Mauro Tuzzolino (il primo a sinistra), direttore del Flag
Piatti tipici di Sa Pischera e Mar e Pontis
Piatti tipici di Sa Pischera e Mar e Pontis
Piatti tipici di Sa Pischera e Mar e Pontis
Piatti tipici di Sa Pischera e Mar e Pontis

La produzione della Bottarga: La Laguna di Cabras e la visita allo stabilimento

Nella laguna di Cabras sono presenti prevalentemente il Cefalo o Volpina (Mugil cephalus) localmente detto “Birrotalla” e il Cefalo Calamita o Caostelo (Liza ramada), localmente detto “Bidimbua”. Gli altri mugilidi che popolano le acque dello stagno sono il Muggine Musino o Verzellata (Liza saliens), il Muggine Bosega (Chelon labrosus), il Muggine dorato (Liza aurata).
I pesci sono esclusivamente selvatici. Delle cinque specie di cefali presenti in laguna i muggini Liza ramada e Mugil cephalus rappresentano oltre il 95% delle catture.

Fino agli anni ’70 i principali impianti fissi di cattura erano quattro: lo Stagno Pontis, la Peschiera Pontis, Pischeredda e Sa Madrini. La pesca veniva praticata attraverso le peschiere che avevano il compito di trattenere il pesce che veniva poi convogliato nelle camere di cattura dette Lavorieri. Tradizionalmente le camere di cattura venivano costruite con filari di canne come nel complesso della storica Peschiera Pontis. La Peschiera Pontis è una delle più importanti per la produzione e per l’organizzazione delle attività lavorative, ma da qualche anno la pesca viene svolta principalmente presso la peschiera di Sa Mardini e nello stagno con le summenzionate tecniche tramandate nei secoli. La Peschiera Pontis è molto rilevante anche per la storia della comunità dei pescatori per la presenza di un complesso di costruzioni che vengono utilizzate dai lavoratori che in passato fungevano da supporto alla lavorazione e alla vendita del pescato. Queste costruzioni sono ancora in buono stato e possono essere visitate attraverso dei tour guidati.

Lo stagno di Cabras con una superficie di 2230 ettari, è considerato uno dei più grandi d’Europa. La sua presenza è rilevante per il territorio di Cabras sia dal punto di vista economico che naturalistico in quanto rappresenta una delle fonti principali per il sostentamento dell’intera comunità.

L’apporto dell’acqua dolce dei fiumi e di quella salata del mare determina la caratteristica acqua salmastra. Grazie alle sue proprietà la flora e la fauna sono molto variegate. Il suo sistema di canali da cui confluisce il pesce che arriva dal mare aperto lo rende un’area umida importantissima per tutta la produzione ittica locale.

Abbiamo avuto modo, durante il tour, di effettuare la visita al centro produttivo della Bottarga del Consorzio Pontis.

Il Consorzio, concessionario unico dello stagno Pontis, nasce nel 1993 dall’unione di 11 Cooperative di Pescatori che operano da sempre nello Stagno di Cabras.

I pescatori gestiscono sia lo stabilimento che l’attività di ristorazione presso l’Ittiturismo. Sull’arenile sud-orientale dello stagno di Cabras si trova “Su Scaiu”, lo scalo tradizionale delle imbarcazioni da pesca delle cooperative e una delle pescherie al dettaglio.

Lo stabilimento è di recentissima costruzione, ottimamente attrezzato e rifinito. La sua dotazione impiantistica e strumentale è stata implementata secondo i più moderni standard qualitativi.

Vi si svolgono attualmente le attività direzionali del Consorzio, la cernita, la conservazione e la commercializzazione del pescato e la produzione dei due prodotti principali dell’azienda, la bottarga e il filetto affumicato.

Interno dello stabilimento
Celle di essiccazione
Il marchio che commercializza il prodotto di punta del consorzio
Lo stabilimento visto dall’esterno

Santu Lussurgiu: un esempio di un paese virtuoso

Il primo giorno,prima della visita della zona costiera, abbiamo potuto visitare il bellissimo paese di Santu Lussurgiu. Il paese si trova incastonato in un anfiteatro di origine vulcanica e protetto da lussureggianti foreste, custodisce un tesoro: una miriade di sorgenti. Santu Lussurgiu è un centro medioevale di duemila e 400 abitanti, a metà strada tra Oristano e Bosa, il cui nome deriva dal santo-soldato Lussorio, che qui predicò prima del martirio (303 d.C.). Tra XIX e XX secolo era un rinomato centro culturale, residenza estiva di nobili e letterati, oltre che roccaforte antifeudale. Oggi le sue strutture ricettive e ristorative sono meta, specialmente in estate, di turisti attratti da centro storico, cultura ed escursioni. Il paese ha la caratteristica fondamentale di una pavimentazione rimasta intatta. Se questo non facilita certo la visita di Santu Lussurgiu con i tacchi, ne fa uno dei paesi veramente unici della sardegna.

Il paese ultimamente, grazie a dei bandi, si è dotato di strutture ricettive gestite dai locali e distribuite in tutto il paese. Noi siamo stati ospitati da Roberto, sorridente e affabile, che gestisce il Bed adn Breakfast Linu Ruiu (tel. 340 7742739). Si trova proprio nel centro storico del borgo antico. Qui si può veramente assaporare un’ospitalità fatta di cortesia e semplicità di altri tempi.

Abbiamo avuto modo di visitare il paese e di scoprirne i segreti grazie ad una guida d’eccezione, gentilissima e preparata: Cecilia Casula.

Questo Tour della Sardegna ci ha permesso di conoscere molti luoghi incredibili, persone speciali, molto attaccate al proprio territorio. Un territorio, quello della costa occidentale e del suo interno, con delle potenzialità enormi.

Il centro di Santu Lussurgiu
Raccomando questo BeB posto proprio nel centro del paese
L’accoglienza calorosa di Roberto del BeB Linu Ruiu
Panoramica di Santu Lussurgiu
Santu Lussurgiu di sera, illuminato, visto dall’alto

Distillerie Lussurgesi: la scoperta di un imprenditore illuminato

A Santu Lussurgiu abbiamo avuto il piacere di incontrare un imprenditore vulcanico, Carlo Pische, che con il suo entusiamo sta rilanciando il marchio delle Distillerie Lussurgesi.

Nel paese di Santu Lussurgiu, tra boschi rigogliosi e fonti d’acqua pura, la distillazione del vino conta circa duecentocinquant’anni di storia.
Una tradizione tramandata per generazioni dalle donne del paese che, nelle cantine buie, sotto le strette vie del centro storico, distillavano con pazienza la profumata essenza di vino.
Queste pratiche, radicate nella comunità lussurgese e apprezzate in tutta la Sardegna, nel XIX secolo furono all’origine di una vera e propria eccellenza nel campo della distillazione. Infatti, grazie agli studi e alla lungimiranza del professor Nicolò Meloni, il paese vide la nascita di una moderna distilleria, artefice della celebre Acquavite Stella e dello storico Cognac Sardegna, vincitore di numerosi premi su scala nazionale.
In continuità con questo illustre passato, le Distillerie Lussurgesi hanno assunto il delicato compito di proteggere e rinnovare, giorno per giorno, il patrimonio di conoscenze di cui sono eredi.

Le Distillerie Lussurgesi nascono a Santu Lussurgiu, comune della Sardegna che sorge sul versante sud orientale del Montiferru, in provincia di Oristano.
I distillati Abbardente e il brandy delle Distillerie sono senz’altro gli eredi della secolare tradizione lussurgese nella distillazione del vino. Una tradizione che l’azienda ha saputo preservare anche nella produzione dei liquori tipici. Questo non le ha impedito di porsi sul mercato con idee nuove, capaci di interpretare i tempi moderni. Il successo dei cioccolatini all’acqua vite e al mirto costituiscono il miglior premio per questa “visione”.
Tuttavia, che si tratti di prodotti classici o innovativi, il valore fondamentale resta la forte identità, diretta espressione del territorio di origine. Ancora oggi, il laboratorio artigiano delle Distillerie Lussurgesi rimanda i profumi e le atmosfere di una volta. Tra gli alambicchi e le botti di rovere si ripetono gesti antichi e si incrociano sguardi intensi e sinceri, che sanno dire più di mille parole.

Carlo Pische è impegnato ora nel progetto di spostare la produzione in un bellissimo centro caseario da ristrutturare in modo da creare un vero e prioprio laboratorio non solo di produzione ma anche di degustazione. Non mancate, se passate da Santu Lussurgiu, di andarlo a trovare. Carlo Pische propone una vasta gamma di prodotti distillati, anche con confezioni piccole trasportabili in aereo nel bagaglio a mano; siamo sicuri che riuscirà a trasmettervi la sua passione per le tradizioni coinvolgendo tutti i vostri sensi nella degustazione degli ottimi liquori e distillati, richiamando sapori antichi e profumi del territorio.

Carlo Pische, che con il suo entusiamo sta rilanciando il marchio delle Distillerie Lussurgesi
I prodotti di punta delle Distillerie Lussurgesi
I prodotti delle distillerie Lussurgesi
Gli impianti artigianali delle Distillerie Lussurgesi

Il museo dell’Olio di Cuglieri

A Cuglieri abbiamo conosciuto Giorgio Zampa che da tanti anni si occupa di produrre olio biologico di alta qualità con la sua azienda agricola. Una persona con grande passione per il proprio lavoro e che a Cuglieri ha creato un vero e proprio museo dell’olio che abbiamo potuto visitare. Ecco quello che ci ha detto sulla sua attività:

“La mia azienda è a carattere olivicolo-cerealicolo e zootecnico. É stata fondata nel 1995, dopo una tradizione olearia da generazioni, quando ho ripreso, per passione, essendo anche laureato in scienze agrarie, la coltivazione dell’ulivo, ricostituendo i vecchi uliveti con potature di riforma e impiantandone uno nuovo con varietà a duplice attitudine.
L’azienda è condotta col metodo dell’agricoltura biologica, senza cioè l’utilizzo di concimi chimici o pesticidi, per quanto riguarda la coltivazione degli uliveti, del grano, dei pascoli e degli erbai utilizzati per l’allevamento dei bovini della razza Sardo-modicana in via di estinzione.
Da qualche anno allevo anche l’asino sardo, altra razza minacciata dall’estinzione.
Produco olio extravergine di oliva Biologico, ottenuto dalla cultivar `Bosana`, che trova nel Montiferru e in particolare qui a Cuglieri, dove ho l’azienda, l’habitat ideale per mettere in risalto tutti gli aromi e i sapori della terra sarda.
Il mio olio che ha il nome `Pirastu pintu` è stato pluripremiato, infatti è stato classificato 2° al Premio Internazionale Biol nell’anno 2000, 1° al Concorso Nazionale Montiferru nella Categoria fruttato medio nell’anno 2000 , 1° al Concorso Oli novelli nell’anno 2001 e Miglior olio extravergine da Agricoltura Biologica d’Italia nell’anno 2001.
Oltre ad essere dottore Agronomo sono iscritto all’Albo Nazionale dei degustatori di olio d’oliva.
Ho creato nel 2000 il Museo dell’olio da un vecchio frantoio di famiglia costruito nel 1937″.

Giorgio Zampa nel suo Piatti tipici di Sa Pischera e Mar e Pontis
Museo dell’olio a Cuglieri
Museo dell’olio a Cuglieri

La bellezza di Tharros ti lascia senza fiato

Durante il tour abbiamo avuto l’occasione di visitare anche il sito archeologico di Tharros. Vi posso assicurare che il luogo e la posizione è incredibile e merita assolutamente una visita.

Passeggiare tra rovine millenarie con vista su un mare dalle incredibili sfumature di azzurro: è l’affascinante esperienza che potrete vivere visitando il sito archeologico di Tharros, una delle attrazioni culturali più interessanti lungo la costa occidentale della Sardegna. Si tratta dei resti di un’antichissima città fondata dai fenici laddove prima già esisteva un insediamento nuragico: secoli e secoli di storia accumulati su una lingua di terra protesa verso il mare a circa 10 km dal centro cittadino di Cabras. Sul suo suolo si sono avvicendati fenici, cartaginesi, romani, bizantini, prima che la città venisse abbandonata nell’XI dC per fondare l’attuale città di Oristano. L’area archeologica è oggi un museo a cielo aperto, visitabile tutti i giorni dell’anno ad esclusione di Natale e Capodanno, con orari diversi a seconda delle stagioni. È un piacevole diversivo dalle spiagge per chi si trova in vacanza in zona e un’attrazione da non perdere per chi vuole fare un itinerario a tappe nella Sardegna occidentale. Le foto del luogo valgono più di mille parole.

Il sito archeologico di Tharros
Il sito archeologico di Tharros
Il sito archeologico di Tharros

Cosa resta di questa visita della costa Occidentale della Sardegna

Come tutte le cose anche questo tour giunge alla fine e con dispiacere con il nostro “Caronte” di questi giorni, Massimo Farina, una persona simpaticissima che ci ha scorrazzato in lungo e in largo con il suo servizio NCC, ci avviamo verso l’aeroporto di Cagliari. Ogni volta che vado in giro resto sempre estasiato verso le meraviglie italiane che scopro e dalle persone locali altrettanto meravigliose che incontro e dalle quali imparo sempre tanto. Qui ho scoperto una zona della Sardegna che merita di essere promossa turisticamente e non solo in estate. In una settimana di vacanza potrete scoprire tutto quello che ruota intorno all’Ittiturismo, dalle bellezze naturalistiche costiere al cibo, alle tradizioni. Immersi in un ambiente che trasuda di storia. Con persone uniche che ti avvolgono con il loro modo di fare. In una parola: Sardegna.

Giuseppe Piro

Direttore editoriale di The Food Magazine