Ho conosciuto Alice Del Re alla presentazione del suo libro “Un menù per ogni occasione” a Firenze, nel locale Dorsoduro 3821.
Alice cura da anni un bellissimo blog di cucina e ha un profilo Instagram molto seguito.
E’ stata questa l’occasione per porre ad Alice delle domande sulla sua passione per la cucina e su come è nata l’idea di scrivere un libro di ricette.
Alice, ci puoi dire quando è nata la tua passione per la cucina?
Vengo da una famiglia di ottimi cuochi casalinghi e ho sempre amato mangiare, ma fino all’età adulta sono stata completamente disinteressata a tutto ciò che accadeva prima che il cibo finisse nel mio piatto. Solo intorno ai 25 anni ho iniziato ad appassionarmi alla pasticceria, che rimane il mio più grande amore, anche se fino alla fine del percorso universitario (laurea in Archeologia + specializzazione in Etruscologia) non mi sono mai concessa di dedicarmi ad essa con agio. Solo quando ho iniziato a lavorare e sono andata a vivere da sola mi sono sentita libera di iniziare a sperimentare in cucina e da lì è nato tutto.
Quando è nata la voglia di costruire un blog su questa tua passione?
Nel momento in cui ho inaugurato il blog in realtà non avevo ancora questa passione! Il rapporto temporale e di causa-effetto è inverso. Ho aperto il blog quando sono andata a vivere da sola, per tenere un diario dei miei esperimenti culinari e, soprattutto, come mezzo di espressione. Ho sempre amato scrivere ma non avevo mai trovato una forma che si adattasse ai miei pensieri; proprio in quegli anni era di moda dedicarsi ad un blog, ho provato e ho scoperto che poteva essere la sede ideale per dare voce alle mie riflessioni, alle piccole osservazioni del quotidiano, per raccontare episodi di vita per me significativi. E infatti ogni ricetta del blog è introdotta da un brano narrativo, non necessariamente legato ad essa.
Da questo, poi, si è espanso anche quello che inizialmente era solo un interesse per la cucina, che non avevo mai esplorato appieno.

Ci puoi raccontare l’evoluzione del tuo blog negli anni?
I primi post erano in forma diaristica, senza foto e con ricette molto semplici, dettate dall’estro e dalla curiosità del momento. Postavo molto spesso, anche tre volte a settimana, con un ritmo che adesso mi sembra insostenibile!
A poco a poco ho iniziato a curare di più la veste grafica, a selezionare le ricette e, soprattutto, a dedicarmi alla fotografia, che a poco a poco è diventata un vertice essenziale di quello che chiamerei il triangolo del blogger: ricette-scrittura-immagini, tre aspetti concatenati tra loro e che per me hanno pari importanza.
Entrare nel mondo del blogging è stata una vera rivelazione: erano anni di grande condivisione e approfondimento, si visitavano i blog degli altri, si leggeva, ci si confrontava. Dopo qualche anno, ci sono state le due esperienze associative che mi hanno lasciato di più in termini umani e di conoscenza: l’MTChallenge e l’Associazione Italiana Food Blogger. Attraverso questi due gruppi ho seguito corsi, partecipato a blog tour, fatto tanta esperienza e conosciuto persone con la mia stessa passione. Adesso, con la tirannia dei social, tutto questo è purtroppo diventato marginale, o comunque si fa molta più fatica a interagire di persona, ad entrare nel merito delle questioni, mi sembra tutto più superficiale.
Come è stato il tuo approccio con i social e come sei riuscita ad avere oggi un seguito su Instagram così grande?
Partiamo dal presupposto che io patisco la dimensione social. Non la sento congeniale a me, è tutto troppo veloce, troppo affollato, troppo rumoroso. Ma la notorietà che ho conquistato viene proprio da lì e non potrebbe esserci contraddizione più grande.
Non essendo brava nel marketing, non avevo intuito le potenzialità dei social né ne conoscevo i trucchi e le regole che ne stanno alla base. Un giorno, ad un corso di fotografia, conobbi Angela Simonelli, cuoca-architetto-blogger, che scrollando il mio profilo Instagram mi disse che ero brava e che avrei dovuto investire in quel canale. Mi dette un sacco di suggerimenti utili, con generosità e sincerità, e da lì in poi tutto si è messo in moto. Penso spesso a quel momento come ad un punto di svolta del mio percorso, almeno in termini di comunicazione. Questo incontro risale a 6 o 7 anni fa, quando Instagram era già in voga da un po’ e dava più possibilità di crescita di quanto non faccia adesso. Da allora ci ho lavorato sodo per almeno due o tre anni, dedicandogli tante ore al giorno, ore che ai miei occhi erano “buttate” perché non mi davano piacere né si concretizzavano in una crescita personale, ma solo numerica. Eppure sono proprio la questione numerica, il controllo dei like, il meccanismo della ricompensa i meccanismi infidi che tengono incollati ai social – al limite della dipendenza – e sono quelli che mi hanno anche aiutato a decollare.
Adesso ho necessariamente rallentato, ma il paradosso è che quasi tutto quello che ho conseguito dopo – il libro in primis – lo devo proprio alla notorietà arrivata da Instagram.

Alla fine dello scorso anno è uscito il tuo libro “Un menù per ogni occasione”. Ci racconti come è nata l’dea del libro?
A marzo 2021 sono stata contattata tramite Instagram dalla casa editrice New-Book Edizioni, che mi ha proposto di scrivere un libro di cucina. In ogni circostanza della vita, per me è sempre stato più facile dire di no che di sì, la mia tendenza naturale è quella di tirarmi indietro, ma in questo caso non ho avuto esitazioni.
In realtà, un libro cartaceo che raccogliesse i miei pensieri e le ricette, dopo tanti anni di attività online, era un sogno troppo grande e ambizioso per poterlo veramente coltivare, non avrei mai osato, non credevo di averne le capacità. Ma nel momento in cui mi è stato proposto ho capito che era la mia grande occasione e che non potevo lasciarla sfuggire. La carta stampata ha un fascino, una magia, una persistenza e autorevolezza che nessun successo sul web potrà mai uguagliare.
Conoscevo già la casa editrice perché l’anno precedente aveva pubblicato il bellissimo libro di una collega, sapevo che facevano buoni prodotti e così ho accettato. L’unica indicazione che ho avuto dall’editore è stata l’organizzazione per menù, per il resto ho avuto carta bianca e ho deciso di impostare il libro sulla falsariga del blog: una cornice di scrittura, che tenesse insieme le ricette di ogni menù, nella quale parlare di me attraverso i ricordi e le esperienze vissute.
Non è un libro di cucina nel senso classico del termine, ossia un puro elenco di ricette, ma è un libro che racconta qualcosa. Mi piace pensarlo come un libro di cucina con l’anima.
Ci puoi dire tutte le difficoltà per realizzare un libro del genere?
Prima di tutto, la pianificazione. Credo di aver investito metà del tempo a mia disposizione per questo libro solo per stendere il piano completo dell’opera. Ci ho pensato tanto, ho cambiato mille volte, aggiustato, spostato. Tuttora, quando lo riguardo, vorrei modificare qualcosa, ma immagino che sia normale, non si finirebbe mai. Per fortuna che poi ci sono le scadenze sul calendario che riportano alla realtà e costringono a mettere un punto fermo.
Una volta stabilito il piano dei contenuti ho iniziato a testare le ricette per poi fotografarle. Per me è stata un’attività totalizzante, intensa, a tratti massacrante, che occupava costantemente la mia mente. Il tempo era limitato e gestire la tabella di marcia incastrandola tra impegni familiari, lavoro ufficiale e lavori extra mi ha richiesto di dare fondo a tutte le mie risorse. Inoltre la pandemia era ancora in corso, il nido era aperto a singhiozzo e spesso mi sono sentita in colpa a dover affidare mio figlio Dante alle cure di mia mamma o del mio compagno, anche se in realtà non c’era niente di male. Ma i pensieri negativi, che ci fanno sempre sentire inadeguati nel lavoro o non abbastanza bravi come genitori, sono pane quotidiano per me, e sono i limiti più difficili da superare.
Se mi guardo indietro mi sembra di aver affrontato una lunga ed estenuante corsa ad ostacoli, ma al tempo stesso mi sento di aver compiuto una piccola impresa. E uso questa fatica anche come arma verso quei pensieri negativi. Mi dico: guarda cosa hai fatto, ci sei riuscita, hai realizzato un buon libro. Devi avere fiducia!

La fotografia ha una buona parte in questa opera e nel tuo profilo instagram. Ci puoi dire come nasce questa tua passione?
Mi è sempre piaciuto scattare foto, ma in maniera del tutto amatoriale…e soprattutto non avrei mai pensato di dedicarmi alla food photography! Nel momento in cui ho avviato il blog, tuttavia mi è sembrata un’esigenza naturale accompagnare le ricette con immagini e mano a mano che cresceva la passione per il cibo, cresceva anche quella per la fotografia. Trovo che sia il modo più immediato, potente e universale per raccontare il cibo – e nel contempo dire anche qualcosa su di sé.
Guardare il cibo attraverso l’obiettivo spinge ad osservarne i dettagli, mettere a fuoco quello che lo rende accattivante, invitante, irresistibile. Mi piace il fatto che un’immagine possa evocare il profumo del pane, la croccantezza delle verdure, il suono di una crosta che scrocchia o il burro fuso che unge le dita. La fotografia riesce a richiamare tutti i sensi a partire dalla sola vista, ogni volta mi sembra una magia.
Dal punto di vista della formazione, sono un’autodidatta e non mi piace definirmi fotografa, per rispetto verso chi fotografo lo è davvero. Ho iniziato con una piccola compatta, poi sono passata alla APS-C e infine alla fotocamera full frame. Nel mezzo ho letto libri, studiato manuali, seguito corsi specifici e fatto tantissimo esercizio. Devo ringraziare molto la mia insegnante di fotografia Stefania Casali che ha avuto un ruolo molto importante nella crescita di questa mia passione. Quello che mi piace della fotografia è che c’è così tanto da imparare che non ci si stanca mai e si ha sempre la possibilità di spingere un po’ più in là i propri limiti. Anche da questo ho imparato tanto, a non arrendermi, a continuare a provare.
Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe costruire un’attività lavorativa intorno al Food e ai Social? Pensi ci si possa vivere veramente di questo?
In realtà, temo di non essere la persona più adatta a dare consigli in questo frangente.
So che molti oggi avviano uno o più canali social a tema food con l’intento di farne un’attività remunerativa, un vero e proprio mestiere di cui vivere. Si affidano a professionisti per fare indagini di mercato, per il personal branding, per attività di marketing, ranking, managing e tutti gli altri –ing che vi vengono in mente. Il mio percorso invece è stato spontaneo e assolutamente non pianificato. Mi piacerebbe riuscire a sfruttare di più l’interesse che si è creato intorno al mio blog, ma ho una formazione classica, non mi trovo a mio agio in questa dimensione di promozione e vendita, e non ho mai pensato di affidarmi a qualcuno che trasformasse il mio “angolo di espressione” in un’attività economica a tempo pieno.
Immagino che si possa vivere effettivamente di questo, ma serve una pianificazione attenta, un essere costantemente sul pezzo, la capacità di fiutare i cambiamenti, le direzioni che prende il mercato e le richieste delle persone, è fondamentale la capacità di rinnovarsi continuamente, di adattarsi alla svelta, di procacciarsi clienti e lavori. Credo che serva molto impegno e fatica, non la vedo come una strada facile.

Hai qualche progetto o idea che ti piacerebbe realizzare a breve o a lungo termine?
Mi piacerebbe tornare ad una dimensione più rilassata del blog, dopo il tour de force del libro e delle tante collaborazioni che ho fatto in questi anni. Vorrei ritrovare la curiosità e l’entusiasmo iniziali e dedicarmi a quelle ricette che mi fanno battere il cuore, senza preoccuparmi di like ed engagement, primi tra tutti i lievitati, che ho sempre trascurato. Mi incuriosisce anche il mondo dei video, ma non so se al momento ho le energie per dedicarmici…ma comunque è qualcosa che non escludo.

“Un menù per ogni occasione” , Alice Del Re – Newbook Edizioni

Nel blog di Alice, Pane, libri e nuvole, si intrecciano ricette, foto, riflessioni e racconti. Si tratta di un album intimo e personale, che il visitatore può sfogliare indugiando a leggere un ricordo, perdendosi nell’atmosfera di un’immagine o scegliendo di indossare il grembiule e sperimentare una ricetta. Lo stesso avviene in questo libro, suddiviso in 14 menù tematici composti da 4 o più portate e adatti alle più svariate occasioni. Troverete piatti per un pranzo in famiglia, una cena romantica, un pic nic con gli amici o un buffet con molti invitati. Ognuno di questi menù è introdotto da un breve racconto, una memoria, una vicenda in cui il lettore potrà forse riconoscere aspetti della propria vita e del proprio sentire. Le ricette, 59 in tutto, sono variegate e mai banali, attente alla stagionalità e spesso vegetariane, con piccoli guizzi di originalità che le rendono accattivanti e che faranno innamorare della cucina. Sono idee alla portata di tutti, per godere dei piaceri della tavola con le persone che si amano, per raccontarsi e per viaggiare con la fantasia.
Dove trovare il libro
Il libro di Alice Del Re “Un menù per ogni occasione” è disponibile su Amazon e sul sito di Newbook Edizioni, dove potete ordinare anche la copia autografata!
Giuseppe Piro – Ariaperta Online
Ariaperta Online è un laboratorio di editoria digitale che gestisce un network di blog fra i più grandi in Italia. In particolar modo è focalizzato a promuovere l’imprenditoria innovativa e le buone pratiche di sviluppo sostenibile (ed etico!). Giuseppe Piro è a capo di Ariaperta Online. Ha scritto più di 20 libri ed ha collaborato con diverse testate italiane. Ha scritto uno dei primi libri sul fenomeno startup in italia: Internet si ricomincia, edito da Zona Editore. I diritti d’autore del libro sono stati interamente devoluti ad Emergency.
Un ringraziamento a Claudia Bondi di PERLE & PERLAGE.